L’arte che si arrocca, a guardia del Mediterraneo. In Albania, al Castello di Porto Palermo. Da Beppe Calgaro a Cristian Chironi, per l’Art Kontakt Festival
Il deposito delle munizioni, la cambusa, i magazzini, le camerate, tutti spazi da reinventare e riutilizzare. E per raggiungerli, quaranta chilometri di stradine malmesse e a volte pericolose a nord di Saranda, in italiano nota anche come Santi Quaranta, e dal 1939 al 1944 denominata Porto Edda, in onore di Edda Ciano Mussolini. È qui, […]
Il deposito delle munizioni, la cambusa, i magazzini, le camerate, tutti spazi da reinventare e riutilizzare. E per raggiungerli, quaranta chilometri di stradine malmesse e a volte pericolose a nord di Saranda, in italiano nota anche come Santi Quaranta, e dal 1939 al 1944 denominata Porto Edda, in onore di Edda Ciano Mussolini. È qui, in Albania, che sta il castello di Alì Pasha Tepelena, affacciato sullo stupendo mare di Porto Palermo: possente architettura triangolare occupata dai soldati italiani nella Seconda Guerra Mondiale. E oggi divenuto location per la seconda edizione di Art Kontakt Festival, che fino al 12 agosto propone il tema La crisi, il sistema e i cambiamenti per artisti albanesi e internazionali che lo indagano con pittura, fotografia, grafica, musica, video, design, performance. Nomi noti della scena locale, come Armand Lulaj, affiancati anche da molti italiani, da Beppe Calgaro a Marco Fantini, Cristian Chironi, Cecilia Tirelli. Fra gli invitati anche alcuni studenti di architettura, “per poter fornire idee innovative e visioni per un nuovo concetto delle ex-aree militari, com’è quella di Porto Palermo, per poter trasformare certe aree in zone d’arte e della cultura internazionale”.
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