Olimpiadi toccasana per le istituzioni culturali londinesi? Nemmeno per idea, anzi lo sport si mangia il 25% dei visitatori
Ma le Olimpiadi non dovevano essere una vetrina d’eccellenza per tutte le grandi istituzioni culturali londinesi, che infatti si stavano “facendo belle” da mesi se non da anni? Chi lo pensasse, non avrebbe idea delle energie che corrono in occasione di un evento sportivo di questo calibro, che riescono a fagocitare tutti gli interessi che […]
Ma le Olimpiadi non dovevano essere una vetrina d’eccellenza per tutte le grandi istituzioni culturali londinesi, che infatti si stavano “facendo belle” da mesi se non da anni? Chi lo pensasse, non avrebbe idea delle energie che corrono in occasione di un evento sportivo di questo calibro, che riescono a fagocitare tutti gli interessi che non siano allineati a questo. E che invece tengono lontani dalla sede prescelta i turisti che normalmente vi convergerebbero, spaventati dalle folle che riempiono trasporti, servizi pubblici, alberghi e ristoranti.
Risultato? A Londra tutti si leccano le figurative ferite: sua maestà il British Museum deve registrare un calo del 25 per cento dei visitatori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i teatri del West End vedono il calo nella partecipazione salire fino a un terzo. Strade stranamente deserte del centro città: “non ho mai visto una Londra così tranquilla negli oltre 20 anni che ci vivo”, ha dichiarato Terri Paddock, editor del sito Whatsonstage. Anche la Tate Britain ha visto anche un forte calo nelle vendite dei biglietti, mentre la Tate Modern si salva in parte con la novità dell’apertura dello spazio underground dei Tanks e con diversi eventi del London Festival 2012, ma sono le mostre nel museo ad allinearsi con la contrazione delle visite.
Ma è un caso isolato o una costante in occasione di grandi eventi sportivi? “A giugno durante gli Europei di calcio – ha dichiarato ad Artribune Fabio Cavallucci, direttore del CSW di Varsavia – i nostri visitatori sono calati proprio nei giorni in cui si svolgevano le partite nel nuovissimo spazio della capitale polacca“.
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