Opening sulle Dolomiti, nella luce brillante d’agosto. Sei mostre, tanti curatori, tantissimi artisti. Vi raccontiamo tutto, con foto e video dal Blocco di Taibon
Il 4 agosto ha preso il via la seconda stagione consecutiva di Dolomiti Contemporanee, alias DC Next. Un progetto nato nel segno di un’articolazione intima tra il paesaggio, declinato nella verticalità prepotente della montagna, e l’energia vitale dell’arte contemporanea. Un progetto in cui tanto ha contato l’idea di riqualificazione territoriale e di ricolonizzazione creativa dell’immaginario […]
Il 4 agosto ha preso il via la seconda stagione consecutiva di Dolomiti Contemporanee, alias DC Next. Un progetto nato nel segno di un’articolazione intima tra il paesaggio, declinato nella verticalità prepotente della montagna, e l’energia vitale dell’arte contemporanea. Un progetto in cui tanto ha contato l’idea di riqualificazione territoriale e di ricolonizzazione creativa dell’immaginario e delle geografie periferiche.
La “rete integrata”, messa in piedi per sostenere le economie ma anche gli aspetti pratici del lavoro (vedi la fornitura di materiali agli artisti da parte degli sponsor, intervenuti nelle fasi operative), dà il senso di quelle pazienti pratiche di sensibilizzazione locale e collettiva, volte a innescare processi di produzione culturale. La direzione diffusa, oggi, è una: pensare a mostre che non siano pacchetti precotti, calati dall’alto, ma esperienze partecipative, capaci di coinvolgere istituzioni e realtà private del luogo, oltre che un pubblico il più possibile allargato, non solo di settore.
Il curatore Gianluca D’Incà Levis, raccolti i successi della prima avventura, ripropone il format esposizioni-residenze, stavolta inaugurando un nuovo spazio industriale in disuso, l’ex fabbrica di occhiali Visibilia. Siamo nella zona artigianale di Taibon Agordino, in provincia di Belluno, e l’edificio, appositamente ridestato da un sonno lungo molti anni, è stato ribattezzato BLOCCO di Taibon. Nelle settimane antecedenti questo primo, radioso sabato d’agosto, il posto era già tornato a vivere: artisti e curatori ne avevano preso possesso, vivendoci e lavorandoci, per il periodo di residenza e poi di allestimento. Affollato l’opening – tra addetti ai lavori, rappresentanti delle istituzioni e la gente delle vallate agordine – che ha reso omaggio alle sei mostre progettate ad hoc e inaugurate, tutte insieme, per questa prima tranche di DC Next. Noi vi mostriamo un po’ di immagini, con una foto-gallery e un video documentativo. Magari vi viene voglia di salire fin lassù…
– Helga Marsala
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