Al fuoco, brucia il Caffè Florian! Niente paura, è solo l’imprevedibile progetto veneziano dello scultore Aron Demetz. Lo vedete nella “scottante” fotogallery
Una bella fetta di mondo dell’arte italiana, fra la fine di agosto e l’inizio di settembre, è passata per Venezia, attratta dalla concomitanza della vernice della Biennale Architettura, della Mostra del Cinema e delle tante iniziative che in Laguna si scatenano in queste occasioni. Molti, per cui, saranno passati in quei giorni anche per il […]
Una bella fetta di mondo dell’arte italiana, fra la fine di agosto e l’inizio di settembre, è passata per Venezia, attratta dalla concomitanza della vernice della Biennale Architettura, della Mostra del Cinema e delle tante iniziative che in Laguna si scatenano in queste occasioni. Molti, per cui, saranno passati in quei giorni anche per il Caffè Florian, a Piazza San Marco, che anche quest’anno ha accolto l’art people con l’ormai tradizionale saletta consegnata chiavi-in-mano ad un singolo artista, quest’anno lo scultore altoatesino Aron Demetz.
Ma molti, distratti dai mille impegni di quelle frenetiche giornate, magari non sono riusciti ad andare, anche se il progetto dell’artista non era di quelli che passano inosservati: visto che ha – letteralmente – “incendiato” il Florian. Sacrilegio, vilipendio di un bene culturale di inestimabile valore? No, visto che prima, il paziente Aron si è premurato di ricostruire in legno, nei minimi dettagli, le pareti della sala, che poi ha carbonizzato. È nato così La credenza della memoria: “la sua installazione – ha scritto Stefano Stipitivi -, nata dal fuoco – un fuoco che nasce dal mito, un fuoco creatore, un fuoco sacro, quello dei Veda – rende la Sala Cinese luogo di meditazione”. Ma più delle parole, a rendere l’idea del progetto ci sono le spettacolari immagini della fotogallery…
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