Chiude la stagione estiva dei festival, con quello forse più astratto, dedicato alla Filosofia. A Modena protagoniste sono le Cose: anche le “cose d’arte”…
Modena e la creatività liquida, quel “liquido” che introduce quasi il Festival Filosofia dove già nelle prime ore farà la sua eccellente apparizione la star delle scienze filosofiche, Zygmunt Bauman. Ma tra letture di classici, lectio magistralis, teatranti e performer, non mancano spunti anche per chi si occupa di arte contemporanea: un fermento speciale, per […]
Modena e la creatività liquida, quel “liquido” che introduce quasi il Festival Filosofia dove già nelle prime ore farà la sua eccellente apparizione la star delle scienze filosofiche, Zygmunt Bauman. Ma tra letture di classici, lectio magistralis, teatranti e performer, non mancano spunti anche per chi si occupa di arte contemporanea: un fermento speciale, per la piccola città emiliana. Nella sola giornata di venerdì inaugurano 22 mostre (ventidue!!!).
Dalle grandi monografiche – Edward Weston – alla valorizzazione dei patrimoni archivistici locali – Cose che si attaccano al cuore. La storia e il mito delle figurine Panini -, alla compenetrazione arte-musica – Sound Object -, fino alle gallerie d’arte che hanno scelto proprio il Festival per aprire le porte e proporre alla città i loro progetti. Inevitabile, davvero inevitabile, pensare: “In barba al terremoto!”. Al quale, e non poteva essere altrimenti, è dedicata una mostra: L’immanenza del terremoto. Un viaggio in Emilia tra le cose perdute, di Giovanni Chiaramonte.
– Marta Santacatterina
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