Aziende e arte. Anche i grandi vini di Frescobaldi esordiscono nel contemporaneo: presentato a Milano il contest d’artista per rinfrescare l’immagine dei signori del Brunello
Dino poetava con Dante; Stoldo foraggiò Brunelleschi; Matteo flirtava con Artemisia Gentileschi mentre Girolamo, di stanza in Emilia, fu tra i compositori più apprezzati del ‘600. La famiglia Frescobaldi, titolare di uno dei brand più nobili dell’enologia toscana, si porta nel sangue una certa predisposizione per le arti: predisposizione rinnovata con un premio rivolto ad […]
Dino poetava con Dante; Stoldo foraggiò Brunelleschi; Matteo flirtava con Artemisia Gentileschi mentre Girolamo, di stanza in Emilia, fu tra i compositori più apprezzati del ‘600. La famiglia Frescobaldi, titolare di uno dei brand più nobili dell’enologia toscana, si porta nel sangue una certa predisposizione per le arti: predisposizione rinnovata con un premio rivolto ad artisti “di prospettiva”. Tre quelli selezionati da Ludovico Pratesi, chiamati ad elaborare un lavoro che trasmetta lo zeitgeist di una delle fascinose tenute Frescobaldi; a determinare il vincitore, in febbraio, la commissione presieduta dal direttore dei Vaticani Antonio Paolucci, con Angela Tecce (Castel Sant’Elmo), Franziska Nori (Strozzina) e Marina Pugliese (Museo del Novecento).
In corsa Giovanni Ozzola, Rä Di Martino ed Elisa Sighicelli: definiti forse con precipitazione “giovani” (passino i 30 anni di Ozzola, ma i 44 della Sighicelli…); presentati in modo un po’ ingeneroso come “emergenti”, là dove i riconoscimenti non mancano, tra personali in contesti pubblici di livello e premi dall’alto spessore mediatico. Inezie a parte, resta la felice intuizione di un’azienda che individua nell’arte un veicolo privilegiato di comunicazione. E investe: Artisti per Frescobaldi vede contributi al lavoro dei partecipanti e la stampa di etichette ispirate ai diversi interventi; ma anche un aiuto economico, diretto, ad AMACI.
Per il 2012 si gioca in casa, ma nel futuro c’è l’estero, con la sintesi tra mercati forti e piazze importanti per la scena del contemporaneo: chiamando ogni anno due artisti stranieri ed un italiano. Niente USA, nonostante il mercato a stelle e strisce assorba circa la metà delle esportazioni di Brunello, prodotto top della casa; e nonostante la discussa joint venture con il californiano Robert Mondavi. In polela Germania: antenne drizzate però verso i paesi emergenti, Cina in primis.
– Francesco Sala
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