Il suono delle cose, l’ascolto dell’ambiente. Steve Piccolo ospite della Civica di Modena, per il Festival Filosofia. Un viaggio attraverso la musica concreta
“Noi abbiamo chiamato la nostra musica concreta, poiché essa è costituita da elementi preesistenti, presi in prestito da un qualsiasi materiale sonoro, sia rumore o musica tradizionale. Questi elementi sono poi composti in modo sperimentale mediante una costruzione diretta che tende a realizzare una volontà di composizione senza l’aiuto, divenuto impossibile, di una notazione musicale […]
“Noi abbiamo chiamato la nostra musica concreta, poiché essa è costituita da elementi preesistenti, presi in prestito da un qualsiasi materiale sonoro, sia rumore o musica tradizionale. Questi elementi sono poi composti in modo sperimentale mediante una costruzione diretta che tende a realizzare una volontà di composizione senza l’aiuto, divenuto impossibile, di una notazione musicale tradizionale”. Con queste parole Pierre Schaeffer, Pierre Henry e Andrè Moles gettavano le basi, a Parigi, di un nuovo movimento, battezzato “Groupe de Recherches de Musiques Concrète”. Era il 1951 e dal fitto dialogo tra un ingegnere del suono, un musicista e un fisico, nacque un’intuizione che avrebbe avuto profonde influenze sui destini delle sperimentazioni artistiche e sull’estetica contemporanea del suono. L’impulso rivoluzionario generato dall’invenzione della registrazione su nastro, non fece che alimentare questo nuovo, straordinario corso. Rumori sottratti alla vita quotidiana, archiviati e mescolati con suoni strumentali, secondo logiche combinatorie assolutamente inedite.
Di questa affascinante storia, e di cosa significhi oggi praticare “musica concreta” per un “ascolto concreto”, parlerà il 14 settembre alle 21.30 il musicista americano – milanese d’adozione – Steve Piccolo, in una lectio magistralis ospitata dal “Festival Filosofia”, negli spazi della Galleria Civica di Modena. Un viaggio alla scoperta del suono delle cose, imparando ad ascoltare un ambiente: l’esperienza musicale si fa straordinariamente fisica, ruvida, processuale.
Musicista, compositore, artista, curatore e docente, attivo sulle scene internazionali a partire dalla metà degli anni ’70, Piccolo si è occupato anche di teatro, performance, installazioni sonore, video, cinema. Una poetica della cooperazionee della contaminazione, la sua, che lo ha portato a lavorare con molti artisti visivi, tra cui Adrian Paci, Luca Pancrazzi, Gabriele Di Matteo, Marc Vincent Kalinka, Marzia Migliora.
Spazio alla parola e al dibattito, dunque, ma non solo. Con l’occasione, restando perfettamente in tema, sarò possibile visitare la mostra che raccoglie oggetti sonori insoliti o impropri, tra quelli che negli ultimi decenni hanno accompagnato le avventure creative di musicisti con una forte vocazione sperimentale. Curata da Claudio Chianura, Sound Objects è allestita al primo piano di Palazzo Santa Margherita fino al 23 settembre. Tra strumenti iper tecnologici, violoncelli senza cassa armonica, esemplari di Tenori-on – che con i suoi 256 tasti-led consente un perfetto innesto tra elettronica e performance visuali – ma anche manufatti sonori artigianali, il percorso racconta un pezzo recente di storia della musica. Tanti oggetti da ammirare, ma anche da provare: toccare, in molti casi, è vivamente consigliato.
– Helga Marsala
Galleria civica di Modena – corso Canalgrande 103, Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 – fax +39 059 2032932
www.galleriacivicadimodena.it
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