Lido Updates: il dado della Mostra del Cinema è tratto, ora si aspettano solo i vincitori. Nell’attesa Artribune mette all’opera i propri “allibratori”: ecco le previsioni
Presentati stamane gli ultimi due film in concorso alla Mostra del Cinema: Passion di Brian De Palma e Un giorno speciale di Francesca Comencini, che – con toni diversi – non hanno convinto spettatori e critica. Ma non è qui che vogliamo parlarne, lo faremo in altra sede: adesso il panorama è campleto, e non […]
Presentati stamane gli ultimi due film in concorso alla Mostra del Cinema: Passion di Brian De Palma e Un giorno speciale di Francesca Comencini, che – con toni diversi – non hanno convinto spettatori e critica. Ma non è qui che vogliamo parlarne, lo faremo in altra sede: adesso il panorama è campleto, e non resta che attendere la consegna dei premi, domani – 8 settembre – alle 19. Ma siccome è capitato che per la Biennale Architettura Artribune abbia segnalato, fin dal primo giorno della vernice, come papabile per il Leone d’Oro proprio lo studio che poi l’ha vinto, ci abbiamo preso gusto. E allora abbiamo chiesto alle due nostre infaticabili reporter dal Lido, che in questi giorni – al fianco di Nicola Davide Angerame – vi hanno raccontato la mostra passo passo, di lanciarsi nei loro pronostici.
“Paradossalmente, il film più completo è proprio il controverso To the Wonder di Terrence Malick – premette Beatrice Fiorentino -, che difficilmente sarà premiato per le ovvie considerazioni già ampiamente dibattute nei giorni scorsi. Il capolavoro in questa edizione resta The Master di Paul Thomas Anderson, ed è a lui che dovrebbe andare il Leone d’oro. Come anticipato, questo premio escluderebbe tuttavia la possibilità di assegnare la Colpa Volpi, premio alla migliore interpretazione, a Joaquin Phoenix, decisamente il migliore in campo. Si aprono allora diversi scenari possibili: ci sono infatti altri titoli che potrebbero mettere d’accordo i gusti dei diversi giurati: Bella Addormentata di Marco Bellocchio, impeccabile, di cui, tuttavia, è difficile intuire quanto possa essere esportabile fuori dai confini nazionali, l’ultra-pop Spring Breakers di Harmony Korine, audace e provocatorio, bellissimo e apprezzato unanimemente ma forse un po’ esile, e naturalmente Pietà di Kim Ki-Duk, splendido, pur restando lievemente sotto agli autentici capolavori di cui è capace l’autore. Candidabili alla Colpa Volpi per l’interpretazione maschile: Joaquin Phoenix (irraggiungibile, lassù, sull’Olimpo), James Franco in Spring Breakers e Toni Servillo per una interpretazione a caso tra i film di Ciprì e Bellocchio. Meno vistose invece le interpretazioni femminili, su cui svetta Cho Min-soo nel film di Kim Ki-Duk. E poi i premi tecnici, che potrebbero dare il contentino a chi resta fuori dai riconoscimenti più importanti ma anche pescare tra i titoli minori comunque degni di nota (la fotografia in Fill the Void per esempio?)”.
Parte da più lontano Federica Polidoro: “Michael Mann con l’artista Marina Abramovic, i registi Ari Folman, Matteo Garrone, Ursula Meier, Peter Ho-Sun Chan, Pablo Trapero, l’attrice inglese Samantha Morton e Laetitia Casta compongono una giuria di gusti e inclinazioni piuttosto divergenti. Si può provare ad immaginare per esempio che Michael Mann premierebbe La quinta Stagione piuttosto che Spring Beakers, e che Brosens probabilmente piace anche a Garrone, che ha apprezzato Kim Ki-duk almeno quanto la Abramovic. Il 27 agosto i bookmakers davano per Leone d’oro The Master di Paul Thomas Anderson, possibilità che ora pare alquanto remota. Joaquin Phoenix, invece, ha ancora qualche chance di ritirare una Coppa Volpi. Ma dovrà vedersela con Toni Servillo e James Franco. How about the best actress? chiedeva una giornalista americana. Qualcuno afferma di aver visto aggirarsi per il Lido Franziska Petri di Betrayal. E per quale ragione dovrebbe essere ancora a Venezia se non per ritirare l’agognato premio? Favorita é anche l’invasata religiosa Maria Hofstatter, protagonista di Paradise: Faith, il film di Ulrich Seidl che a quanto pare porterà a casa anche il riconoscimento della critica. Buone possibilità di ricevere un Leone anche per Apres Mai di Olivier Assaiyas. Inoltre c’è Rai Cinema e lei non può andare a casa a mani vuote…”.
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