Thriller o Dramma? Continua a Los Angeles la saga di un MOCA sempre più nella bufera: che ora annulla il lucrosissimo Gala autunnale
Sembra proprio la scenografia di un film già scritto. Che via via ora viene interpretato dai protagonisti, nei minimi dettagli. Del resto siamo o non siamo a Los Angeles, cioè a Hollywood, la patria del cinema? C’è il colpo di scena iniziale, ci sono gli intercalare dei caratteristi, c’è la trama che si va dipanando. […]
Sembra proprio la scenografia di un film già scritto. Che via via ora viene interpretato dai protagonisti, nei minimi dettagli. Del resto siamo o non siamo a Los Angeles, cioè a Hollywood, la patria del cinema? C’è il colpo di scena iniziale, ci sono gli intercalare dei caratteristi, c’è la trama che si va dipanando. Qualcuno la chiama dietrologia, quando una scenografia – che ovviamente racchiude una tesi – si applica alla vita reale: eppure certe coincidenze cominciano a farsi sospette…
Sveliamo il titolo, che molti già conoscono: La saga del Museum of Contemporary Art Los Angeles. Ed è notissimo anche il colpo di scena iniziale: il licenziamento del capo curatore Paul Schimmel, chiesto dal superdirettore Jeffrey Deitch, si dice ispirato dall’altrettanto super mecenate Eli Broad. I caratteristi entrano ed escono subito di scena, nomi come Ed Ruscha e John Baldessari, che si dimettono polemici dal board. È il caos, al quale contribuiscono finanziamenti che arrivano ma poi tardano, sempre dal ricorrente Broad (lingua maligna, con un facile anagramma il cognome diventa Board…).
Fin qui la pellicola è già girata: ora si entra nel vivo della trama. E c’è un nuovo colpo di scena: il museo, dilaniato da una dirigenza praticamente azzerata, annulla l’annuale Gala di autunno, un momento chiave nella vita dell’istituzione, anche per gli aspetti finanziari, se è vero che lo scorso anno fruttò 2,5 milioni di dollari. Ed un evento che mette sempre il museo sotto i riflettori: nel 2011 a presentarlo fu Lady Performance Marina Abramovic. Ma quest’anno salta: si farà, forse, a primavera, vedremo. Incominciate ad intravvedere un finale possibile? Thriller? Dramma? Non si sa, ma certo il MOCA non se la passa bene. E le dietrologie? Si fanno sempre più fitti quelli che vedono le riprese prolungarsi, e la troupe spostarsi nel 2013 non lontano, al futuro Broad Museum. Che per trovare un suo spazio vitale, vedrebbe di buon grado un MOCA indebolito, al quale sostituirsi come istituzione losangelena di riferimento. Ma è un film, e – come si sa – il finale non va mai svelato…
– Massimo Mattioli
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