Un progetto, cinque artisti, una serie di scenografici wall painting. Ecco i “Wallz” di Palermo. Un museo? Una galleria? No, un centro sociale. Arte contemporanea al Laboratorio Zeta

Tre sono pittori, tutti palermitani. Due arrivano da terre un po’ più a nord, figli della cultura street. Quelli sono avvezzi al tepore di studi polverosi: fuori scirocco e luce meridiana, dentro tele accatastate, schizzi appuntati alle pareti e l’odore di trementina tra il cervello ed i polmoni; quegli altri hanno iniziato con le bombolette […]

Tre sono pittori, tutti palermitani. Due arrivano da terre un po’ più a nord, figli della cultura street. Quelli sono avvezzi al tepore di studi polverosi: fuori scirocco e luce meridiana, dentro tele accatastate, schizzi appuntati alle pareti e l’odore di trementina tra il cervello ed i polmoni; quegli altri hanno iniziato con le bombolette in tasca, nelle vie fredde di Milano o di Berlino, tra vagoni ferroviari e labirinti di muri srotolati sotto al cielo: pagine di un racconto temporaneo e progressivo.
Oggi, in questo settembre che seppellisce l’afa di una Palermo ormai piovosa, i cinque si sono ritrovati, per una tre giorni di lavoro insieme. Andrea Di Marco, Francesco De Grandi, Fulvio Di Piazza, Ozmo e Axel Void. Sono loro i protagonisti di Wallz, progetto ospitato dal Laboratorio Zeta, storico spazio occupato, importante realtà cittadina con una vocazione per l’impegno civico e sociale. Un luogo politico, in cui la resistenza è pratica quotidiana, nel supporto ai migranti senza dimora e nella promozione di una cultura intelligentemente underground.
Una produzione come questa, però, il Laboratorio Zeta non l’aveva vista mai. Arte contemporanea di qualità e rigorosa organizzazione. Un po’ una roba da piccola kunsthalle, ma senza budget e in perfetto spirito “do it yourself”. L’idea è quella di realizzare un complesso intervento sull’architettura dello spazio – un ex asilo abbandonato in pieno centro – affidandone i muri esterni ai cinque ospiti: talenti riconosciuti della scena pittorica italiana e una giovane stella della scena street berlinese.

ozmo 03 Un progetto, cinque artisti, una serie di scenografici wall painting. Ecco i "Wallz" di Palermo. Un museo? Una galleria? No, un centro sociale. Arte contemporanea al Laboratorio Zeta

Ozmo – foto Alessandra Sicilia e Marcello Costa

Non arte di strada in senso stretto, nessun muro di periferia, nessun palazzo grigio abbandonato. Wallz è un’esplosione pittorica sulla pelle di un edificio un po’ speciale, carico di memorie; Wallz è trasformare in scenografici fondali quattro anonime pareti affacciate su un giardino; Wallz è proiettarvi sopra scorci urbani decadenti, liriche aperture, paesaggi immaginari. Ma Wallz è stato, soprattutto, la possibilità di avere cura di un luogo, di fargli dono di qualcosa. Provando a inaugurare un contatto nuovo con la città e la comunità dell’arte: il pubblico che allo Zeta Lab non era entrato mai, quelli che non lo conoscevano nemmeno, quelli che avevano già visto i cinque artisti nei musei, in galleria o tra spettacolari scorci metropolitani.
Le immagini arrivano a tarda sera, dopo le ultime pennellate. Alla fine della terza giornata vi mostriamo com’è cambiato il Laboratorio Zeta. Con ancora il frastuono della festa, il cantiere Wallz chiude i battenti e ci invia un breve report fotografico. Mentre i muri si offrono all’esterno, sfondando l’ex asilo e tramutandolo in un teatrino visionario. Permanente e disobbediente.

– Helga Marsala

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

Scopri di più