A Dubai si fa un tuffo tra moderno e contemporaneo. Nel lussuoso Emirates Towers Hotel è corsa al pezzo più caldo dell’asta di Christie’s. Spazio all’attualità mediorientale
Tempo di aste anche a Dubai, con la vendita d’Arte Moderna e Contemporanea Araba, Iraniana e Turca, che Christie’s ha in programma per il 23 e 24 ottobre 2012, presso l’Emirates Towers Hotel. In catalogo anche sei lotti offerti in beneficenza per Caspio Arts Foundation, una nuova iniziativa educativa che supporta gli studenti d’arte della […]
Tempo di aste anche a Dubai, con la vendita d’Arte Moderna e Contemporanea Araba, Iraniana e Turca, che Christie’s ha in programma per il 23 e 24 ottobre 2012, presso l’Emirates Towers Hotel.
In catalogo anche sei lotti offerti in beneficenza per Caspio Arts Foundation, una nuova iniziativa educativa che supporta gli studenti d’arte della regione per consentire loro di studiare all’estero.
Tra gli highlights, Sensibility Green dell’iraniano Reza Derakshani, un’opera ad olio e smalto che evoca il suo amore per la natura, la poesia e la cultura popolare ($70-90,000); il libanese Paul Guiragossian (1926-1993), con una composizione di gialli e aranci stimata $30-40,000; ancora dal Libano, Camille Zakaria (1962), con un fotomontaggio del 2010 intitolato The Fortune Teller ($5-7,000): le opere di Zakaria, che lasciò il Libano durante la Guerra Civile, esplorano i temi dell’identità, dell’appartenenza e del rifugio domestico.
Dal Nord Africa arriva l’argentino Abdallah Benanteur (1931), con l’opera Le Carnaval Venitien, dipinto nel 1973 ($60-80,000). Dal Marocco, invece, Hassan Hajjaj (1961) con la fotografia Eyes on Me del 2000, che ritrae il volto di una donna islamica, con il viso coperto, di cui si scorgono solo gli occhi, penetranti, puntati sul mondo. Il velo che le copre il viso porta il logo Louis Vuitton, un riferimento alla critica mossa dell’artista al sistema globalizzato, in un fortissimo cortocircuito visivo tra cultura occidentale ed orientale ($10-15,000).
Dalla Turchia c’è infine un grande polittico di Ahmet Elhan (1959), intitolato Blue Room, del 2011, realizzato assemblando centinaia di cornici recuperate presso spazi pubblici, tra cui luoghi religiosi, bar, scuole. Un’opera, la cui stima oscilla tra i 50 e gli 80mila $, che coniuga il ricerca sociale, suggestioni figurative e una grande preziosità formale.
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