Cultura e sviluppo, ormai un ritornello. A Lucca l’ottava edizione di Lu.Be.C., festival dedicato ai beni culturali. Che premia un parroco napoletano e il progetto Rione sanità
Il premio del festival? Dopo Salvatore Settis, Nicola Zingeretti e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico, quest’anno va a un sacerdote. Si tratta di padre Antonio Loffredo, autore di un grande progetto sociale nel rione Sanità a Napoli, una vera e propria macchina organizzativa tesa a valorizzare le bellezze artistiche insieme ai ragazzi della parrocchia, […]
Il premio del festival? Dopo Salvatore Settis, Nicola Zingeretti e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico, quest’anno va a un sacerdote. Si tratta di padre Antonio Loffredo, autore di un grande progetto sociale nel rione Sanità a Napoli, una vera e propria macchina organizzativa tesa a valorizzare le bellezze artistiche insieme ai ragazzi della parrocchia, il progetto “Rione sanità”.
Turismo, rapporti tra arte contemporanea e natura, lo stato dei musei toscani, strategie per rilanciare i centri storici, la grande risorsa del volontariato. Sono questi alcuni dei temi affrontati in quel di Lucca, fino al 20 ottobre, dal Lu.Be.C., festival dedicato ai beni culturali, pensato per fare il punto sul tema “cultura e sviluppo”, scandagliato in tutte le sue sfumature.
Un argomento principe, che torna con insistenza sui media, che nutre il lavoro di scrittori e saggisti, che si infila, via via con maggiore ostinazione, nei dibattiti tra operatori, esperti, amministratori, intellettuali. Ma, soprattutto, un pensiero strategico a cui ci si appella, oggi più di prima, nel necessario sforzo di resistenza alla crisi.
Così, nell’attesa della seconda Biennale Internazionale dei Beni Culturali, in programma a Firenze per il prossimo novembre, ecco l’edizione numero otto di quest’altro evento made in Toscana, ormai ampiamente rodato.
Anche quest’anno si alterneranno una serie di workshop e una rassegna espositiva, ospitata al Real Collegio, dal titolo Digital Technology: a partecipare saranno aziende attive nel campo delle nuove tecnologie applicate alla cultura, e diversi enti pubblici, chiamati a presentare in anteprima alcuni loro progetti hi-tech: soluzioni creative, funzionali alla migliore fruizione, veicolazione e progettazione di opere e beni.
Qualche idea di cosa si potrà scoprire e testare? Dalla Colonna Traiana reinventata attraverso una raffinata proiezione, a una panchina in marmo autoalimentata col fotovoltaico; da App per tablet e smartphone di ultimissima generazione, a innovativi sistemi di archiviazione digitale; da pavimenti interattivi a spettacolari esperimenti di video mapping, arrivando a robot antropomorfi, capaci di scansionare minuscoli bozzetti e ricrearli a grandezza monumentale. E il 20 ottobre ci si sposterà a Palazzo Ducale, per un dibattito sul tema “celebrità e flusso turistico”, ovvero come personaggi storici siano motivo di valorizzazione per i territori.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati