L’Italia in lizza a Singapore, per il Building of the year. Lo studio Carlo Berarducci Architecture davanti alla giuria del WAF. Il progetto? Una casa bavarese deluxe, in stile italiano
Carlo Berarducci Architecture è l’unico studio italiano a concorrere per uno dei premi assegnati nei prossimi giorni al “World Architecture Festival 2012”. Ospitato presso il Marina Bay Sands di Singapore – il mega resort ideato dall’architetto di origine israeliana Moshe Safdie – il WFA si è imposto nel giro di pochi anni come uno degli eventi […]
Carlo Berarducci Architecture è l’unico studio italiano a concorrere per uno dei premi assegnati nei prossimi giorni al “World Architecture Festival 2012”. Ospitato presso il Marina Bay Sands di Singapore – il mega resort ideato dall’architetto di origine israeliana Moshe Safdie – il WFA si è imposto nel giro di pochi anni come uno degli eventi di spicco per l’architettura mondiale. A curarlo è Paul Finch, direttore editoriale di Architectural Review.
La sua formula combina gli appuntamenti canonici dei festival – seminari, mostre, workshop – con un grande concorso, nel quale progettisti dei cinque continenti si contendono la vittoria all’interno di 17 categorie: durante la manifestazione ciascuno degli architetti invitati è chiamato a presentare dinanzi alla giuria e al pubblico il progetto selezionato. A partire dal 2008, il WFA ha ospitato oltre 8000 architetti, assegnando per due volte il titolo di “Building of the year” a edifici realizzati in Italia: nel 2008 è toccato alla nuova sede milanese dell’Univisità Bocconi, realizzata dallo studio Grafton Architects, e nel 2011 a Roma, con il Maxxi di Zaha Hadid Architects.
”Haus Bavaria” è il progetto con cui lo studio Carlo Berarducci Architecture si presenterà di fronte ai giudici del WFA 2012, fra il 3 e il 5 ottobre 2012. Si tratta di una casa privata, ultimata lo scorso dicembre nel centro storico della cittadina bavarese di Regensburg, in concorso per la sezione “Completed Buildings-Houses”.
Per espressa volontà della committenza, l’edificio racchiude alcune eccellenze italiane, specie negli interni per i quali sono stati scelti granito e marmo bianco con venature dorate da Carrara, pelle bianca da Firenze e mobili su misura prodotti da una falegnameria specializzata in arredamento nautico di Sabaudia. Di rilievo anche la soluzione individuata dai progettisti per le facciate: al requisito di mantenimento della serialità nelle aperture, imposto dalle normative locali, si è risposto con un riuscito bilanciamento tra pieni e vuoti.
– Valentina Silvestrini
www.worldarchitecturefestival.com
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