London Updates: da Hideko Fukushima a Nicholas Hlobo, così la Tate ha speso le 150mila sterline del fondo acquisti a Frieze
Che la crisi sia in via di superamento? Magari non fa testo in assoluto, ma questa sembra l’indicazione che giunge da The Outset, organizzazione filantropica che ogni anno dota la Tate Collection di un fondo per acquisizioni alla Frieze Art Fair. Non si parla di cifre astronomiche, ma quest’anno la dotazione è stata innalzata fina […]
Che la crisi sia in via di superamento? Magari non fa testo in assoluto, ma questa sembra l’indicazione che giunge da The Outset, organizzazione filantropica che ogni anno dota la Tate Collection di un fondo per acquisizioni alla Frieze Art Fair. Non si parla di cifre astronomiche, ma quest’anno la dotazione è stata innalzata fina a 150mila sterline, gestite da un comitato formato da Mami Kataoka, Chief Curator del Mori Art Museum di Tokyo, e da Franklin Sirmans, Chief Curator di Contemporary Art al LACMA, che si sono affiancati ai curatori Tate Ann Gallagher, Frances Morris, Tanya Barson e Clarrie Wallis.
Le opere acquisite sono Ko 8, olio su tela di Hideko Fukushima (dalla Taka Ishii Gallery di Tokyo), Balindile I di Nicholas Hlobo (Stevenson, Cape Town/Johannesburg), Arthur Kennedy di Caragh Thuring (Thomas Dane Gallery, Londra), Epsilon Group II di Jack Whitten (Zeno X Gallery, Anversa). “Nel suo decimo anno – ha dichiarato ad Artdaily il direttore della Tate Nicholas Serota -, Frieze continua ad essere una fiera in cui tutti possono fare scoperte di artisti emergenti e ri-emergenti. Quest’anno gli acquisti vanno da riscoperte come Fukushima e Whitten, ad un artista proposto dalla prima galleria africana ad essere presente in fiera, ad un giovane pittore britannico. Siamo lieti di celebrare il decimo anniversario del Fondo e siamo grati ad Outset per il supporto costante e di grande valore”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati