London Updates: primi risultati dalle aste, non eccelle Phillips de Pury. Tengono Basquiat, Richter e Warhol, e vola in alto Margherita Manzelli
Una sala molto pacata quella di Phillips de Pury di ieri sera, che ha aperto la settimana delle aste londinesi proprio nella giornata inaugurale di Frieze. Il totale di 12.2 milioni di sterline si posiziona ben al di sotto della stima pre-vendita di £14.9-22 milioni, con una percentuale di venduto del 67%. Tre i lotti […]
Una sala molto pacata quella di Phillips de Pury di ieri sera, che ha aperto la settimana delle aste londinesi proprio nella giornata inaugurale di Frieze. Il totale di 12.2 milioni di sterline si posiziona ben al di sotto della stima pre-vendita di £14.9-22 milioni, con una percentuale di venduto del 67%. Tre i lotti sopra il milione di sterline: Jean-Michel Basquiat con Big Joy (£2.617.250), Gerhard Richter con Abstraktes Bild (£2.449.250) e Andy Warhol con Watches (£1.004.450), che era stata acquistata da Sotheby’s nel 2005 per $1.1 milioni. Record d’artista per Adam McEwen, presente in asta con Dessau, opera rappresentativa del lavoro dell’artista neoconcettuale, che utilizza gomme masticate per creare composizioni astratte sulla tela. L’apparente semplicità di queste opere si scontra con i rispettivi titoli: in questo caso Dessau, la città tedesca distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. L’opera è stata battuta a £121.250, partendo da una stima di £100-150mila. Record anche per l’irriverente Rob Pruitt, con Baby del 2011, battuta a £97.250.
Ottimi risultati per Guyton, Kassay e Wool, la cui opera Untitled del 1985 è stata comprata da un giovane asiatico a £361.250. Dopo gli insuccessi di Baldessari e Longo era il turno di Louise Bourgeois, con la scultura Nature Study del 1996, stimata £600-800mila e venduta grazie al third-party guarantee a £713.250. Buonissimo risultato per l’italiana Manzelli, con Mr. Grigio che ha raggiunto le £121.250, e Ged Quinn in ultima battuta, che ha superato la stima massima arrivando a £91.250 con Things are Exacting as they Seem, che rappresenta pienamente il suo lavoro provocatorio nei confronti dei temi attuali, realizzati attraverso paesaggi molto classici.
Michael McGinnis, neo-CEO di Phillips, ha dichiarato che “è troppo presto per fare previsioni sulla salute del mercato dell’arte contemporanea. La grande quantità di fiere e di aste possono aver avuto un certo impatto”. Oggi appuntamento con Christie’s, che servirà sicuramente a tastare il polso al mercato di questo secondo semestre 2012.
– Martina Gambillara
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