Mentre in Italia c’è La Giornata del Contemporaneo, a Vienna si festeggia la Notte dei Musei. Godendosi un “Bahnorama” mozzafiato: una torre per guardare la città da 40 metri d’altezza
Nuovo realismo permettendo, il senso delle cose è sempre una questione di punti di vista. Talvolta anche ottici. Prendi La lunga notte dei musei – sabato 6 ottobre – organizzata in contemporanea per tutta l’Austria. Ecco, proprio questione di punti di vista, perché ai tradizionali luoghi deputati della lunga notte viennese se n’è aggiunto un […]
Nuovo realismo permettendo, il senso delle cose è sempre una questione di punti di vista. Talvolta anche ottici. Prendi La lunga notte dei musei – sabato 6 ottobre – organizzata in contemporanea per tutta l’Austria. Ecco, proprio questione di punti di vista, perché ai tradizionali luoghi deputati della lunga notte viennese se n’è aggiunto un altro. Sta ai margini di una immensa spianata di cantieri, esito di grandi demolizioni, dove sorgerà tutto un nuovo quartiere dentro la città, comprendente anche l’area della vecchia Sudbahnhof, la stazione del sud, demolita anch’essa. Siamo in zona semi-collinare, appena oltre il parco/museo Belvedere. Nel dedalo delle nuove costruzioni dovrebbe starci anche un complesso residenziale progettato da Renzo Piano. Insomma, mentre i lavori di cantiere procedono spediti, e con una nuova stazione ribattezzata Hauptbahnhof, già in fieri, lì l’unica cosa installata da parecchio è una robusta torre di legno, alta oltre 40 metri, aperta al pubblico e servita da un ascensore di vetro che procura vertigini. Una “finalità senza scopo” se non quella della contemplazione. Dei cantieri? Giocando su un’assonanza piuttosto semplice, la torre l’hanno chiamata Bahnorama, dato che “Bahnhof” vuol dire stazione.
Sbagliamo, dunque, parlando di nuovi punti di vista, “ottici”? Roba da far concorrenza alla storica Ruota del Prater, tanto che ora la torre Bahnorama, con la sua visuale a 360° sulla capitale dell’ex impero di Francesco Giuseppe, fa parte del circuito della Lange Nacht der Museen. Ed è troppo dire che, in questo caso, lì si va a dare un’occhiata a un museo grande quanto una metropoli di due milioni di abitanti?
– Franco Veremondi
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