Si chiama Juan A. Gaitán e arriva dal Messico. Ma anche dall’America, dalla Germania, dalla Norvegia. Il curatore dell’8° Berlin Biennale è un globetrotter con un curriculum internazionale doc
L’ultima edizione, che resterà alla storia come quella più intrisa di attivismo e di estetica politico-sociale, l’avevano curata Artur Żmijewski insieme al collettivo russo Voina e a Joanna Warsza. Personaggi decisamente forti, sicuramente di rottura. Ma, la Biennale di Berlino, ha all’attivo una serie di direzioni tutte eccellenti: sette edizioni, curate, tra il 1998 e […]
L’ultima edizione, che resterà alla storia come quella più intrisa di attivismo e di estetica politico-sociale, l’avevano curata Artur Żmijewski insieme al collettivo russo Voina e a Joanna Warsza. Personaggi decisamente forti, sicuramente di rottura. Ma, la Biennale di Berlino, ha all’attivo una serie di direzioni tutte eccellenti: sette edizioni, curate, tra il 1998 e il 2012, da gente come Nancy Spector, Hans Ulrich Obrist, Saskia Bos, Ute Meta Bauer, il mitico trio Cattelan-Gioni-Subotnick, Adam Szymczyk e Kathrin Rhomberg.
Arriva adesso, per l’attesa edizione del 2014, il nome del prossimo curatore. Si tratta di Juan A. Gaitán, di origini canadesi e colombiane, con base tra il Messico e Berlino. Ad annunciare il suo nome, con ben due anni di anticipo – mica siamo in Italia! – è il KW Institute for Contemporary, che mette così il primo, importante mattone, di un lungo processo creativo ed intellettuale, finalizzato a dare corpo a quello che è ormai uno degli appuntamenti culturali più significativi al mondo.
Critico, docente e curatore indipendente, Gaitàn è reduce da una esperienza di due anni al Witte de With Center for Contemporary Art in Rotterdam e da una, ancor più recente, al California College of the Arts in San Francisco, dove insegnava per il Curatorial Practice Program. In curriculum anche una partecipazione al Board of Directors del Western Front Society e un ruolo di curatore alla Morris and Helen Belkin Art Gallery di Vancouver.
Juan A. Gaitán, che ha collaborato con testate come Afterall, Arte al Dia, Art Nexus, Canadian Art, The Exhibitionist, Fillip, Mousse, ha curato, tre le ultime mostre, “Material Information“, allestita in tre location sparse sul territorio di Bergen, in Norvegia: un progetto che si interrogava su nuovi, possibili approcci critico riguardo alla distribuzione del lavoro nella società contemporanea globale, dal punto di vista delle arti e dei mestieri. Che ci si prepari a una nuova Biennale tutta orientata al sociale?
– Helga Marsala
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