Tra storia e contemporaneità. Quanto contano gli archivi nella ricerca di artisti e architetti? Un convegno della Biennale di Venezia, esplorando “Common Ground”

“Non c’è più mostra, anche se dedicata all’avanguardia, senza un ricorso agli archivi”. Parola di Paolo Baratta, Presidente della Fondazione Biennale di Venezia. Che aggiunge: “Da tempo, il presente e il contemporaneo sono traguardati alla luce delle esperienze precedenti o della storia. Questo, più che un convegno tecnico, è l’avvio di uno strumento indispensabile dell’organizzazione […]

Non c’è più mostra, anche se dedicata all’avanguardia, senza un ricorso agli archivi”. Parola di Paolo Baratta, Presidente della Fondazione Biennale di Venezia. Che aggiunge: “Da tempo, il presente e il contemporaneo sono traguardati alla luce delle esperienze precedenti o della storia. Questo, più che un convegno tecnico, è l’avvio di uno strumento indispensabile dell’organizzazione culturale; e sarà ripetuto ogni anno in occasione di ogni Mostra di Arte e di Architettura”. Così Baratta presenta il convegno “Archivi e Mostre”, promosso dalla Biennale di Venezia e dall’ASAC, storico archivio dell’istituzione veneziana, da oggi dotato di una nuova, permanente attività di ricerca.
Si comincia con una due giorni – 20 e 21 ottobre – dedicata al tema, complesso e affascinante, dell’archiviazione in ambito culturale ed espositivo. Il primo spunto arriva dalla 13. Mostra Internazionale di Architettura, curata da David Chipperfield e in corso fino al prossimo 25 novembre: “Common Ground”, nel cercare di identificare quelle idee comuni che articolano e definiscono alla base culture architettoniche differenti, ha evidenziato, nel lavoro di tanti fra gli architetti coinvolti, l’importanza del recupero di materiali preziosi, provenienti proprio da archivi di architettura (basti citare l’efficacissimo progetto “Gateway” in Arsenale, firmato da Norman Foster). Si parla di storia, dunque, e del suo ruolo chiave nella disamina e nello sviluppo della contemporaneità: un mare magnum di memorie e documenti, filtrato da un’azione di studio e catalogazione, utile alla ricerca stessa.
In “Common Ground” la storia è così materiale vivo, pulsante: tante le installazioni che inglobano frammenti, elementi e schemi propri di archivi e metodici archivistici, ma sempre in una prospettiva creativa, visionaria, emozionale, progettuale.
Il dibattito è ospitato dal Teatro Piccolo Arsenale di Venezia e si articola attraverso cinque sessioni di lavoro, tra interventi istituzionali e tavole rotonde.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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