Tutti pazzi per Costantino! Ore in coda per assicurarsi l’accesso alla preview della mostra che celebra, a Milano, l’anniversario dell’Editto
In mattinata fila tutto liscio. Consueta anteprima per stampa e addetti ai lavori, interventi di amministratori, curatori e sponsor; piacevole passeggiata sulla moquette fresca di posa, tra saloni ancora semi-deserti e reperti appena lucidati. Come scendono le ombre della sera, su Palazzo Reale, il caos. Qualche migliaio, secondo i bene informati, gli inviti personali spediti […]
In mattinata fila tutto liscio. Consueta anteprima per stampa e addetti ai lavori, interventi di amministratori, curatori e sponsor; piacevole passeggiata sulla moquette fresca di posa, tra saloni ancora semi-deserti e reperti appena lucidati. Come scendono le ombre della sera, su Palazzo Reale, il caos. Qualche migliaio, secondo i bene informati, gli inviti personali spediti per l’inaugurazione di Costantino 313 d.C., mostra che a Milano celebra l’arcinoto editto imperiale con cui la religione cristiana passa dalla dogana ed esce dalla semi-clandestinità. Se non tutti, certo molti rispondono alla chiamata: ressa all’ingresso, con sventolio di cartoncini d’invito e le spassose giaculatorie dei “lei non sa chi sono io”; con la città bene che sgomita, gareggiando a chi vanta l’ospite più autorevole, con nomi e cognomi sciorinati a mo’ di salvacondotto. E meno male che, commenta serafico un usciere del Comune di Milano, almeno hanno avuto il buon senso di non offrire brindisi e buffet…
Superato lo sbarramento di uno spassoso inferno, molto più gaddiano che dantesco, ecco la mostra: divertente in apertura la “sala peplum”, con proiezione dei filmacci anni cinquanta, in un tripudio di muscoli unti e mascelle squadrate. Addentrandosi nelle sale ci si imbatte in pezzi di archeologia varia, dai busti di Costantino e famiglia fino alle prime suggestive testimonianze dell’arte paleocristiana. In zona e non solo. Pompata da Stefano Boeri la “milanesità” dell’evento, secondo un asse che – potere della suggestione – vorrebbe unire i fasti di un tempo alla promessa di Expo 2015: Costantino apre i battenti con un bagno di folla, per la soddisfazione di chi – Fondazione Bracco in primis – ha sostenuto economicamente un evento di forte suggestione simbolica, forse però un po’ troppo ancorato all’idea di mostra tradizionale…
– Francesco Sala
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