Al Museo Marino Marini di Firenze è di scena Yuri Ancarani. Quattordici opere per raccontare il viaggio di una vita tra cinema e video arte. E una lunga intervista in arrivo, su Artribune Television
Sul suo rapporto con Maurizio Cattelan ha preferito glissare, ma su tutto il resto è stato molto esaustivo. Ieri, al Museo Marino Marini di Firenze, abbiamo incontrato l’artista e film maker ravennate Yuri Ancarani, da qualche tempo sotto le luci dei riflettori. Il direttore del Museo, Alberto Salvadori, in collaborazione con il curatore Luigi Fassi, neo […]
Sul suo rapporto con Maurizio Cattelan ha preferito glissare, ma su tutto il resto è stato molto esaustivo. Ieri, al Museo Marino Marini di Firenze, abbiamo incontrato l’artista e film maker ravennate Yuri Ancarani, da qualche tempo sotto le luci dei riflettori. Il direttore del Museo, Alberto Salvadori, in collaborazione con il curatore Luigi Fassi, neo Visual Arts Curator dello Steirischer Herbst di Graz, hanno dedicato all’artista la personale Ricordi per moderni, negli spazi della cripta, puntando sulla sua produzione video dal 2000 al 2009.
Quattordici in totale i video in mostra, di cui tre prodotti dal Museo stesso, organizzati in modo da analizzare l’evoluzione del territorio a cui egli appartiene. Uno sguardo a 360° sulla riviera romagnola ed il mare che la circonda, sui cambiamenti avvenuti nella “sua” periferia, identificabile con una qualsiasi altra periferia del nostro “complicato” paese. Alcuni appunti sul rapporto con la musica, presenza costante della sua vita e per concludere una riflessione molto semplice e chiara sul suo lavoro filmico, la trilogia dedicata al tema del lavoro.
Da Il Capo, presentato nel 2010 alla 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti e vincitore di vari premi, dedicato alla gestualità da direttore d’orchestra del capo cavatore della cava di Monte Bettogli a Carrara; passando per il più famoso, Piattaforma Luna, prodotto da Maurizio Cattelan e presentato alla 68° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ambientato all’interno di una camera iperbarica nelle profondità marine dello Ionio; fino a Da Vinci, dedicato alla chirurgia robotica e proiettato in anteprima nazionale al CineMAXXI lo scorso 15 novembre.
Per Da Vinci dovremo aspettare il prossimo gennaio al Festival di Rotterdam, mentre gli altri due film della trilogia, sono stati inseriti oggi, 22 novembre, nella sezione Cinema d’Artista de Lo Schermo dell’Arte 2012. La nostra chiacchierata video con Ancarani ve la mostriamo invece domani, su Artribune Television.
– Valentina Grandini
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