Chelsea riparte. Primo giovedì di opening, due settimane dopo l’uragano Sandy. Tra sforzi e voglia di normalità, missione quasi compiuta
Mentre nella maggior parte dei pianoterra di Chelsea l’atmosfera continua a rimanere quella di una festa al contrario, tra i resti ancora visibili del disastro che fu, le gallerie dei piani alti sono tornate a pieno regime. Il mondo dell’arte sa bene che i giovedì sera di Chelsea sono il consueto appuntamento settimanale per gli […]
Mentre nella maggior parte dei pianoterra di Chelsea l’atmosfera continua a rimanere quella di una festa al contrario, tra i resti ancora visibili del disastro che fu, le gallerie dei piani alti sono tornate a pieno regime. Il mondo dell’arte sa bene che i giovedì sera di Chelsea sono il consueto appuntamento settimanale per gli opening di nuove esposizioni. Per questo, lo scorso 15 novembre era considerato un cruciale banco di prova: il giorno X, in cui costatare se il quartiere era davvero pronto per tornare a fare affari e a sorridere, dopo le devastazioni dell’uragano Sandy.
La serata ha mostrato un quartiere voglioso di riprendere il proprio ruolo di leader nel mercato dell’arte contemporanea. E se il buio di diverse gallerie si è fatto sentire, decine sono stati comunque gli happening popolati da collezionisti, addetti ai lavori e semplici curiosi. Tra le inaugurazioni, merita di essere segnalato l’esordio americano del nostro connazionale, Alessandro Del Pero. Con la curatela di Veronica Santi, la mostra è ospitata da Tazza Gallery. Un’esposizione di dipinti e disegni, che racconta di un artista figurativo con la voglia di dipingere del sole le ombre e del mare la condizione d’abbandono. Uno che, quando dipinge se stesso, alterna forza e diserzione, dignità e cedimento. Proprio come la Chelsea di queste ore.
– Alessandro Berni
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