La Biennale di Venezia 2013 è già nella storia. Francia e Germania fanno a scambio di padiglioni. E non ospitano artisti nazionali
Non bastava aver messo nero su bianco l’impegno transnazionale, ospitando nei propri padiglioni la Francia l’albanese Anri Sala, e la Germania una squadra ecumenica composta dal cinese Ai Weiwei, dall’indiana Dayanita Singh, dal sudafricano Santu Mofokeng e dall’unico tedesco, Romuald Karmakar. No, “il dialogo tra sfere culturali ha un’influenza molto maggiore rispetto alla impermeabilità delle frontiere […]
Non bastava aver messo nero su bianco l’impegno transnazionale, ospitando nei propri padiglioni la Francia l’albanese Anri Sala, e la Germania una squadra ecumenica composta dal cinese Ai Weiwei, dall’indiana Dayanita Singh, dal sudafricano Santu Mofokeng e dall’unico tedesco, Romuald Karmakar. No, “il dialogo tra sfere culturali ha un’influenza molto maggiore rispetto alla impermeabilità delle frontiere nazionali”, si legge nel comunicato: per cui le due rappresentanti della vecchia Europa dovevano fare di più.
Ed allora ecco l’annuncio: la madre di tutte le integrazioni, lo scambio dei padiglioni. Accadrà – lo avrete capito – alla Biennale Arti Visive del 2013: i ministri degli esteri di Francia e Germania avevano proposto lo scambio già all’inizio dell’anno. Un’idea, apprendiamo ora, “discussa più volte nel corso degli ultimi dieci anni”, ed ora attuata, dopo fitti colloqui e numerose visite ai padiglioni. Un motivo di interesse in più per la Biennale 2013: certo, occhio alle mappe, riporteranno “Padiglione ex-Francia” o “Padiglione neo-Germania”? Comunque, per fortuna, i due spazi sono uno di rimpetto all’altro.
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