La musica italiana è “Viva!” e lotta insieme a noi, grazie al Romaeuropa Festival. Che inaugura al Circolo degli Artisti una rassegna di nuovi suoni made in Italy
Poteva mancare un focus sulla musica dal vivo italiana – quella che osa sperimentare senza copiare pedissequamente il passato – in un festival come Romaeuropa? È il momento di Viva!, rassegna a cura di Pino Saulo di Battiti-Radio3, che introduce finalmente al grande pubblico un gruppo di giovani artisti italiani, più acclamati all’estero che in […]
Poteva mancare un focus sulla musica dal vivo italiana – quella che osa sperimentare senza copiare pedissequamente il passato – in un festival come Romaeuropa? È il momento di Viva!, rassegna a cura di Pino Saulo di Battiti-Radio3, che introduce finalmente al grande pubblico un gruppo di giovani artisti italiani, più acclamati all’estero che in patria, nella cornice del Circolo degli Artisti di Roma. In due fine settimana, per quattro serate, si succederanno otto formazioni di musicisti dai percorsi intrecciati, sovrapposti, sinergici, che fanno proprie e rielaborano le lezioni del minimalismo, della psichedelia, del free jazz e del blues.
Si comincia sabato 17 novembre alle ore 21, con i Tumble, il recente progetto di Andrea Belfi (ex-Rosolina Mar) e Attila Faravelli, musicista e compositore elettroacustico, all’insegna dell’improvvisazione e della composizione istantanea. Subito dopo saliranno sul palco gli In Zaire, un quartetto tribale psichedelico formato da Ale e Riki dei G.I.Joe, da Claudio Rocchetti e dal chitarrista Stefano Pilia, abituato a creare un tappeto sonoro confuso e frusciante, al limite del noise, sovrastato da voci arabeggianti. Domenica la serata si apre con gli Hobocombo, un trio formato da Belfi alla batteria e voce, Rocco Marchi (Mariposa) alla chitarra, sintetizzatore e voce e Francesca Baccolini (ex-Urania) al contrabbasso e voce. Qui si fa sentire più che altrove la lezione dei vecchi maestri (Louis Thomas Hardin, in arte Moondog, Philip Glass e Steve Reich su tutti, ma il risultato è fresco e orecchiabile. Seguirà poi il concerto dei romani Mombu, il nuovo progetto di Luca T. Mai e Antonio Zitarelli, rispettivamente sax negli ZU e batteria nei Neo. Una formazione ridotta all’osso, costituita da un batterista metal che, picchiando duro sullo strumento, detta il ritmo al sassofonista, capace di tirar fuori sonorità di matrice africana.
Sabato 24 novembre sarà il turno delle improvvisazioni di Nicola Ratti, chitarrista classe ‘78, il cui lavoro di taglio improvvisativo spazia dalla musica concreta alla techno minimal. Chiudono la serata i Luminance Ratio, un progetto musicale che riunisce alcuni tra i protagonisti della scena drone ed elettroacustica italiana: Gianmaria Aprile, Andrea Ferraris, Luca Mauri e Luca Sigurtà. Domenica 25 novembre avrà inizio con Bemydelay, progetto solista di Marcella Riccardi (Franklin Delano, Massimo Volume) che, con una chitarra acustica e una classica creerà delle canzoni dolci, ipnotiche, di ispirazione blues. A concludere la rassegna saranno gli Squadra Omega, un collettivo di musicisti di Treviso (membri ed ex membri di With Love, Mojomatics, Bemaledetto now!) dediti alla sperimentazione d’insieme. La jam band in tunica nera e face-painting, munita di sax, batterie, percussioni, organo, basso, synth e chitarra, è solita muoversi disinvoltamente tra psichedelia/avant-garde/krautrock.
Per chi non potesse essere fisicamente presente, il 17 novembre l’evento sarà trasmesso in diretta su Radio3, mentre le altre serate saranno trasmesse poi, in differita, all’interno del programma Battiti di Radio3.
– Claudia Giraud
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