Mano nella mano: commedia romantica al Festival di Roma. Valerie Donzelli concorre per la statuetta d’oro, ma sarà dura. Debole il film, poche le chance di vittoria
Valerie Donzelli, conosciuta in Italia soprattutto per il suo precedente La guerra è dichirata, concorre al Festival del Film di Roma per il Marc’Aurelio d’oro, con un lungometraggio dal titolo Hand in Hand, la sua terza prova come regista. Protagonista e co-sceneggiatore è l’ex compagno, apprezzatissimo dalle giovani donne, Jeremie Elkaim. L’idea di fondo non sembra […]
Valerie Donzelli, conosciuta in Italia soprattutto per il suo precedente La guerra è dichirata, concorre al Festival del Film di Roma per il Marc’Aurelio d’oro, con un lungometraggio dal titolo Hand in Hand, la sua terza prova come regista. Protagonista e co-sceneggiatore è l’ex compagno, apprezzatissimo dalle giovani donne, Jeremie Elkaim. L’idea di fondo non sembra niente di nuovo: quando Helene Marchal e Joachim Fox si incontrano diventano inseparabili. La storia si fa più interessante se si spiegano i dettagli. I due, diversi per estrazione, aspirazioni e fascia d’età, vivono dentro a uno strano incantesimo, che li obbliga a ripetere l’uno i gesti dell’altra e non gli permette di dividersi mai, nemmeno per un istante.
Cosa c’entrano una bella donna di mezza età insegnante all’Opera di Paris e uno specchiaio skateboarder di periferia? A parte alcune trovate, il film, che è stato piuttosto apprezzato dal pubblico, non è memorabile, condito di clichè e troppo lungo, ancora grezzo nella parte conclusiva. Troppi finali, alcuni dei quali ingiustificati, si affastellano l’uno sull’altro e rendono ridondante un film di scarso contenuto. A questa data risulta remota la possibilità di portare a casa una statuetta.
– Federica Polidoro
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