SOS cultura, a Firenze rischia lo sfratto il Centro Tempo Reale, istituzione musicale fondata da Luciano Berio. E il direttore scrive una lettera aperta ad Artribune…
Ancora esempi di superficialità nel nostro paese nei confronti della cultura. Ma quel che è peggio, al di là del pessimo esempio del mondo politico e parlamentare che è sotto gli occhi di tutti, è la mancanza di rispetto per il presente, l’oggi, l’Italia contemporanea. L’ultimo allarme arriva da Firenze, dove sarebbe a rischio sfratto […]
Ancora esempi di superficialità nel nostro paese nei confronti della cultura. Ma quel che è peggio, al di là del pessimo esempio del mondo politico e parlamentare che è sotto gli occhi di tutti, è la mancanza di rispetto per il presente, l’oggi, l’Italia contemporanea. L’ultimo allarme arriva da Firenze, dove sarebbe a rischio sfratto il Centro Tempo Reale, una pietra miliare a livello internazionale nel campo della ricerca musicale, fondato da Luciano Berio. La redazione musica di Artribune ha ricevuto una lettera aperta dedicata alla vicenda dal direttore del centro Francesco Giomi, che si dichiara fiducioso nella possibilità di una risoluzione ragionevole. La riportiamo sotto, a voi le riflessioni del caso…
“Cosa sia Tempo Reale non è un compito banale da descrivere. Dobbiamo pensare ai suoi venticinque anni di attività nel campo della ricerca musicale e tecnologica, al suo ruolo di ambasciatore all’estero della cultura e dell’arte italiana (tra cui le recenti tournée a Parigi, Copenhagen, Mosca, Bruxelles, Stoccarda, Manchester, Vienna, Lione); ma anche alle numerose attività di qualificazione e diffusione del pensiero musicale innovativo sul territorio toscano, grazie alle tante occasioni di incontro, promozione artistica e divulgazione scientifica costruite attorno alla comunità dei giovani musicisti. Ma più semplicemente Tempo Reale è un luogo dove un gruppo di persone lavora incessantemente alla realizzazione di nuove idee: investigare e promuovere strategie per la musica, modalità di interazione con le altre arti, esperienze di sensibilizzazione al paesaggio sonoro per bambini e adulti, e potrei proseguire oltre.
Partito dallo stretto rapporto con il suo fondatore, Luciano Berio (uno dei più grandi compositori dell’ultimo secolo), il centro ha saputo far tesoro di una modalità di lavoro attenta al senso profondo e rigoroso della ricerca, ma anche ai dettagli più minuti del quotidiano fare e proporre musica. Tutto questo affrontando progetti di ampio respiro con partner nazionali e internazionali, promuovendo iniziative territoriali innovative e coinvolgenti come il Tempo Reale Festival e il Progetto Primavera, che da alcuni anni ci uniscono con la comunità musicale e il pubblico della Toscana ma non solo.
Tutto questo è fatto a partire dalla nostra sede storica, l’ultimo piano di Villa Strozzi, un bellissimo edificio risalente al XVI secolo e ristrutturato dall’architetto Poggi nel XIX secolo. Fu proprio il Comune di Firenze a chiedere a Berio di collocare il centro in questo spazio, all’indomani dell’ultimo restauro di fine anni ‘80: un modo per qualificare e caratterizzare un’area dell’Oltrarno di grande interesse urbanistico e paesaggistico. Da quell’istante molti passi sono stati fatti, anche in termini di investimenti economici (infrastrutture, tecnologie, certificazioni, sistemi digitali) e di stratificazione culturale (archivi storici, spazi di ospitalità per residenze, collaborazioni e partnership internazionali).
Qualche giorno fa l’Ufficio Patrimonio del Comune di Firenze – che è uno dei tre soci pubblici istituzionali di Tempo Reale insieme alla Regione Toscana e alla Provincia di Firenze – ha inviato una tassativa lettera di sfratto, infliggendo un colpo durissimo alla storia, all’economia, alle attività e al futuro di questa realtà culturale. È arduo e forse irreversibile ‘azzerare’ tutto in due mesi; ma soprattutto è profondamente ingiusto. E la risposta collettiva di questi giorni che ha accomunato tanti giovani italiani sui social network a numerosi interlocutori politici e culturali di tutti gli schieramenti, ci conforta.
Pur nel rispetto di una gestione legittima ed equilibrata delle risorse e dei beni pubblici, spero che l’Amministrazione Comunale di Firenze ci ripensi, prima possibile. Tempo Reale può felicemente coabitare a Villa Strozzi (come è stato in questi anni) con altre istituzioni di prestigio e a maggior ragione con realtà nuove del mondo culturale e della formazione internazionale, quali quelle che sembrano destinate ad abitare tutto il complesso dell’edificio.
Ma forse c’è un’altra soluzione: perché non immaginare la presenza di Tempo Reale nel nuovo Parco della Musica di Firenze, uno spazio così fortemente voluto dalla città e dal nostro sindaco? Sarebbe un sogno, ma anche una collocazione ‘naturale’ per una struttura capace di conciliare come pochi altri il valore della tradizione con la forza dell’innovazione”.
Francesco Giomi – Direttore del Centro Tempo Reale
– Alessandro Massobrio
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati