Spiando la vita di uno sconosciuto. A partire dal suo Address Book. Sophie Calle pubblica l’opera integrale che fece scalpore, trent’anni fa. Voyeurismo e poesia, tra l’io e l’altro
Parigi, 1983. Sophie Calle aveva trent’anni. La sua carriera cominciava e decollare e quell’ossessione dolce e crudele per le vite degli altri le aveva già portato una certa notorietà: nel 1979, con Suite Vénitienne, aveva pedinato e fotografato un uomo in viaggio da Parigi a Venezia, mentre in The Hotel si era introdotta nelle […]
Parigi, 1983. Sophie Calle aveva trent’anni. La sua carriera cominciava e decollare e quell’ossessione dolce e crudele per le vite degli altri le aveva già portato una certa notorietà: nel 1979, con Suite Vénitienne, aveva pedinato e fotografato un uomo in viaggio da Parigi a Venezia, mentre in The Hotel si era introdotta nelle stanze di un albergo, nei panni di cameriera, ricostruendo con appunti, foto ed effetti personali, il quotidiano degli ignari clienti. Esprit voyeurista, sottilmente perverso, misto a candore intimista.
Ed è proprio nell’83 che un piccolo evento, precipitato come fortunato segnale in una giornata qualunque, divenne origine di un nuovo progetto. Lungo e stratificato. Trovata un’agenda telefonica abbandonata lungo Rue des Martyrs, Calle se ne impossessa e comincia a spulciarla. Passaporto per il privato di chissà chi, esercitandosi, ancora e ancora, a immaginare l’essenza dell’altro, divenendo altro ella stessa. Comincia a chiamare così tutti i contatti, uno per uno, e a chiedere notizie sul proprietario. Un puzzle della vita di Monsieiur Pierre D,. ricostruito dal di là del buco della serratura, attraverso le voci, i ricordi, i racconti, gli sguardi di amici, colleghi, parenti, semplici conoscenti.
Ne vengono fuori 28 racconti, racchiusi sotto al titolo di The Address Book e pubblicati sul quotidiano Libération. Ma non tutto fila liscio. Pierre D. a un certo punto si accorge della cosa e va su tutte le furie: rischio querela e l’intenzione di restituire pan per focaccia all’artista. Pubblicando, ad esempio, delle foto di lei desnuda sulla stessa testata. La mia privacy contro la tua, in sostanza. L’accordo fu raggiunto in questi termini: il lavoro non sarebbe stato più pubblicato, almeno fino alla morte dell’uomo. Anni dopo fu Paul Auster a raccontarlo, nel suo Leviathan, in cui, come è noto, il personaggio di Maria interpretava alcune delle vicende artistiche ed esistenziali della Calle.
Oggi la casa editrice Siglio Press pubblica The Address Book, nella sua interezza. Un libro d’artista di 104 pagine, che raccoglie tutte le storie e la documentazione prodotta. In vendita a 29,95 $, il volume restituisce l’eco vivissima e intensamente lirica di questa vicenda umana e creativa, dai contorni imprecisi. Intrigante, quanto controversa.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati