Sull’autunno caldo di Vienna piomba l’Art Week, che fa convergere uomini, mezzi e idee, nel punto convenuto. Il futuro, o quasi. Nel frattempo, è qui la festa? Non troppo…
Anatomia di un evento artistico. Fate conto di essere nel campo delle ricerche sui meccanismi operazionali della mente. Arriva Predicting Memories, titolo guida della Vienna Art Week (VAW), ottava edizione, per chiedersi su quali basi la mente può elaborare visioni del futuro. Il succo è questo: poiché l’arte è una sorta di accumulatore di sapere […]
Anatomia di un evento artistico. Fate conto di essere nel campo delle ricerche sui meccanismi operazionali della mente. Arriva Predicting Memories, titolo guida della Vienna Art Week (VAW), ottava edizione, per chiedersi su quali basi la mente può elaborare visioni del futuro. Il succo è questo: poiché l’arte è una sorta di accumulatore di sapere e di ricordi, di essa è possibile predire tendenze ed evoluzioni? Chiarirà i concetti il simposio internazionale, a cui partecipa un gruppo di esperti d’ogni disciplina. Ma intanto, se nella vita quotidiana il “buongiorno” si vede dal mattino, nell’arte no, l’arte, quando è il caso, reclama il paradigma alternativo: il buongiorno si vede alla sera. Una sera di quelle in cui artisti e addetti si ritrovano insieme, a un cocktail o un party inaugurale affiancati da collezionisti e art lover o aspiranti e sedicenti tali. E allora prendiamo in esame questa VAW, promossa e organizzata dalla Casa d’aste Dorotheum e da Art Cluster Vienna. Partiamo dall’appuntamento con l’inaugurazione ufficiale, Palais Dorotheum, al fine di captare lì impressioni fresche, giudizi e pre-giudizi, sull’agenda degli eventi di cui si mormora già da tempo.
Niente. La serata a inviti per il debutto di questa “settimana” viennese vedeva assenti proprio gli autentici esponenti delle tribù dell’arte d’ogni provenienza e generazione. D’altronde, la stessa conferenza stampa mattutina, nonostante la presenza di direttori di musei e di gallerie, non aveva avuto una massiccia ondata di pubblico, né di giornalisti. E in effetti, non s’era sentita una parola in più rispetto al dettagliato programma messo in internet da parecchio e a cui faceva da sponda un magazine/catalogo – un po’ troppo autocelebrativo – recapitato ancor prima dell’estate. Pazienza, il programma sponsorizzatissimo della “settimana” viennese è comunque articolato ed eterogeneo, con un appeal supplementare offerto sul finale dal Gallery Weekend. Nota a margine: le opere d’arte contemporanea esposte all’interno del Palais Dorotheum e visibili nella nostra gallery fotografica, andranno all’asta giovedì 29 novembre.
– Franco Veremondi
Vienna Art Week 2012
Fino al 25 novembre 2012
www.viennaartweek.com
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