Un nuovo spazio nella “museum mile” veneziana. Debutta Officina delle Zattere, contenitore d’arte e cultura a due passi da Punta della Dogana, Fondazione Vedova e Guggenheim
Un edificio che risale agli anni ‘50, ben integrato all’interno dell’edificio conventuale di proprietà della Provincia Religiosa di San Marziano, che in passato ha ospitato le aule e i laboratori didattici e artigianali della vicina Accademia di Belle Arti. E che ora vuole rispolverare la vocazione creativa proponendosi come moderno e polivalente laboratorio culturale: siamo […]
Un edificio che risale agli anni ‘50, ben integrato all’interno dell’edificio conventuale di proprietà della Provincia Religiosa di San Marziano, che in passato ha ospitato le aule e i laboratori didattici e artigianali della vicina Accademia di Belle Arti. E che ora vuole rispolverare la vocazione creativa proponendosi come moderno e polivalente laboratorio culturale: siamo a Venezia, dove il 30 novembre si inaugura l’Officina delle Zattere, nuovo spazio espositivo aperto al pubblico di fronte allo Squero di San Trovaso, in Fondamenta Nani, che si va ad aggiungere alle prestigiose sedi dell’arte e della cultura della città situate all’interno del “chilometro della cultura”, dal Ponte dell’Accademia a Punta della Dogana. Con una direzione artistica affidata a Marco Agostinelli, già visto sulla scena artistico veneziano per le numerose iniziative a Palazzo Zenobio (non è noto se il nuovo progetto sarà alternativo, o se proseguiranno di pari passo).
Un’area coperta di circa 600 metri quadrati, composta da otto sale espositive e gallerie, due aree relax, consultazione e internet point, uno spazio esterno di oltre 100 metri quadrati, in parte coperto e in parte scoperto, che può ospitare esposizioni di sculture. Queste le credenziali del nuovo spazio, che debutta con l’inaugurazione di ben quattro mostre, tutte visitabili fino a fine gennaio e racchiuse sotto il nome di “Atto primo, quattro tempi”. Da John Cage 100 anni. Silenzio, di Emanuel Dimas de Melo Pimenta, compositore, musicista, architetto e fotografo, che presenta fotografie, musiche, film, libri che illustrano i pensieri suoi e di Cage, a Giorgio Faletti, che presenta la sua mostra personale Da quando a ora, curata da Tiziana Leopizzi, fino al musicista Massimo Donà, con la sua originale mostra Il suono delle cose, realizzata con la performance fotografica delle artiste Raffaella Toffolo e Veronica Croce, e a Sinestetiche visioni, sound digital art di Giorgio Merigo, a cura di Roberta Semeraro.
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