Adalberto Abbate al Centre Pompidou. Utopie al microscopio allestite nello Studio 13/16, spazio museale dedicato agli adolescenti. Una mostra/work in progress, per spiriti critici giovani (ma non solo)

Si chiama Studio 13/16 ed è il primo spazio museale europeo dedicato agli adolescenti. Un luogo ad hoc, concepito dal Centre Pompidou di Parigi, per avvicinare i ragazzi all’arte contemporanea, essendo per loro luogo di confronto, sperimentazione, approfondimento. Affidato alle cure di Mauricio Estrada Munoz, lo Studio ospita oggi il progetto di un giovane artista […]

Si chiama Studio 13/16 ed è il primo spazio museale europeo dedicato agli adolescenti. Un luogo ad hoc, concepito dal Centre Pompidou di Parigi, per avvicinare i ragazzi all’arte contemporanea, essendo per loro luogo di confronto, sperimentazione, approfondimento. Affidato alle cure di Mauricio Estrada Munoz, lo Studio ospita oggi il progetto di un giovane artista italiano: “Utopies: des mondes imaginaires vus à la loupe” è il lavoro site specific concepito da Adalberto Abbate, fruibile però da un pubblico di qualsiasi età. L’utopia è quella di una storia differente, slegata dalle informazioni e i percorsi preconfezionati a cui abbiamo affidato la nostra personale lettura delle cose. L’utopia di mille storie possibili, attraverso cui provare a decodificare il mondo, daccapo. Mondi immaginari al microscopio, trasposizioni fantastiche e immateriali di un reale che è, necessariamente, complesso, fragile, contorto, rizomatico, plurale.

image0091 Adalberto Abbate al Centre Pompidou. Utopie al microscopio allestite nello Studio 13/16, spazio museale dedicato agli adolescenti. Una mostra/work in progress, per spiriti critici giovani (ma non solo)

Adalberto Abbate, Utopies : des mondes imaginaires vus à la loupe, Centre Pompidou, Parigi

Lungo le pareti scorrono enormi manipolazioni fotografiche, frammenti di cronaca tramutati in apparizioni oniriche, in cui i fatti vengono disturbati, alterati, capovolti dai piccoli interventi eversivi dell’autore. Al centro una struttura lignea accoglie le microsculture di Abbate, tra le serie più celebri della sua produzione: fatti del quotidiano – suicidi, omicidi, incidenti autostradali, cortei cittadini – tramutati nei set tragicomici di uno straordinario, ironico big show. Tante minuscole sceneggiature in soggettiva, momenti di una storia sempre relativa, cangiante, plastica, figlia di infiniti processi di rappresentazione.
I visitatori, partendo dall’osservazione delle immagini dell’artista, potranno quindi generare le proprie: l’idea è quella di un work in progress che provi a suggerire un approccio critico all’attualità politica, culturale, sociale, necessariamente filtrata dai media, qui scippata alla cornice consueta e restituita a utopici spazi di libertà personale. Completa il progetto il magazine Utopies, in cui tre noti giornalisti de Le Monde sono stati invitati a riportare delle notizie di cronaca mai apparse sulla loro testata. Le immagini di Abbate, che giganteggiano sulle pareti, illustrano la verità sommersa di queste storie mai dette e mai raccontate. E dunque, per questo, forse nemmeno mai esistite.

– Helga Marsala

Adalberto Abbate, “Utopies: des mondes imaginaires vus à la loupe”
fino al 3 febbraio 2013
www.centrepompidou.fr

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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