Angelo Savelli, il poeta del bianco. Il Marca di Catanzaro dedica una grande antologica al conterraneo diventato grande oltreoceano, su Artribune ci sono foto e video dell’opening
Immaginate due giovani artisti italiani, che vengano invitati a ristrutturare la scuola d’arte più importante d’America? Questo accadeva agli inizi degli anni Sessanta, con la School of Visual Art dell’University of Pennsylvania a Philadelphia: ed i due erano Piero Dorazio, il grande astrattista scomparso nel 2005, ed un suo amico, il calabrese Angelo Savelli. Un […]
Immaginate due giovani artisti italiani, che vengano invitati a ristrutturare la scuola d’arte più importante d’America? Questo accadeva agli inizi degli anni Sessanta, con la School of Visual Art dell’University of Pennsylvania a Philadelphia: ed i due erano Piero Dorazio, il grande astrattista scomparso nel 2005, ed un suo amico, il calabrese Angelo Savelli.
Un artista raffinatissimo non sufficientemente conosciuto e valorizzato, forse per la sua lunga residenza americana: ora a questo gap prova a porre rimedio il Museo Marca di Catanzaro, con una grande antologica curata dal direttore Alberto Fiz e da Luigi Sansone. In mostra alcune opere figurative, risalenti ai primi anni italiani nei quali Savelli seguiva la Scuola Romana, altre esempi dei primi esperimenti informali, fino alla parte più ampia, dedicata alla stagione matura ed alla famosa ricerca sul bianco.
Opere cariche di lirismo, che pongono l’artista sul piano di grandi personaggi da lui conosciuti e frequentati negli Usa, da Ad Reinhardt a Robert Motherwell, a Barnett Newman. Con un sostanzioso nucleo di lavori in prestito dalla Fondazione Prada, pioniera nel riconoscere il valore di Savelli. Artribune non ha mancato l’opening calabrese, ecco un ampio foto-video report…
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