È il danzatore e coreografo fiorentino Virgilio Sieni il nuovo direttore della Biennale Danza di Venezia. Intanto il suo De Anima va in scena a CanGo dal 27 dicembre al 6 gennaio
Sarà il primo artista italiano a ricoprire questa carica, affidata prima a personaggi del calibro di Carolyn Carlson e Ismael Ivo: parliamo di Virgilio Sieni, che dirigerà il Settore Danza della Biennale di Venezia per il triennio 2013-2015. “Sieni – ha spiegato il Presidente della Fondazione Paolo Baratta – sviluppa da anni una ricerca molto […]
Sarà il primo artista italiano a ricoprire questa carica, affidata prima a personaggi del calibro di Carolyn Carlson e Ismael Ivo: parliamo di Virgilio Sieni, che dirigerà il Settore Danza della Biennale di Venezia per il triennio 2013-2015. “Sieni – ha spiegato il Presidente della Fondazione Paolo Baratta – sviluppa da anni una ricerca molto intensa e personale nel campo della danza, e al di là delle sue riconosciute doti di coreografo è apprezzato per l’impegno e la dedizione alle attività formative, nonché per il suo spirito di ricerca ricco di interessi verso altre discipline. Attraverso la prosecuzione dell’Arsenale della Danza in Biennale College, potrà così fornire un contributo importante al suo ulteriore sviluppo e alla sua crescente qualificazione, diventandone preziosa guida”.
E in attesa dell’impegno veneziano, arriva finalmente a Firenze l’ultima creazione di Sieni, De Anima: “un lavoro che guarda all’origine delle cose“, uno squarcio su un frangente di vita sospesa, che chiama in causa Aristotele e le sue teorizzazioni sull’anima come forma incorporata nella materia, immanente al corpo e ad esso legata da vincoli indissolubili e imprescindibili. De Anima è un affresco rarefatto che ha il tenue cromatismo degli affreschi del Tiepolo e la spigolosità delle figure di Balthus. Sul palcoscenico aperto si muovono sei presenze, inquiete e disarticolate ma dotate di una lievità struggente: sei Arlecchini senza maschera, che emergono e scompaiono dal fondale “rosa Tiepolo”, unico elemento aggiunto al palcoscenico nudo. Tra impeti giocosi, malinconiche attese e tocchi di tenue clownerie, questi esseri filiformi e leggeri disegnano quadri distinti, eppure accomunati da slanci e sospensioni.
Sieni porta sul palcoscenico una sinfonia di personaggi irreali e sghembi, attingendo dall’iconografia picassiana dei periodi blu e rosa, punto di partenza delle suggestioni visive che popolano questo nuovo, atteso lavoro.
– Michele Pascarella
www.labiennale.org
www.cango.fi.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati