Ha portato il Louvre da 5 a 10 milioni di visitatori all’anno. Ma ad aprile 2013 Henri Loyrette lascia la guida del museo dei musei: normale pensionamento o polemiche per il progetto di Abu Dhabi?
Sembra un paradosso: porto il museo che dirigo al primo posto incontrastato al mondo per numero di visitatori, che sfiorano i 10 milioni annui, apro una nuova sede distaccata che permetterà di mostrare al pubblico a Lens tante opere prima relegate nei magazzini, perfeziono il progetto di una lucrosa “dependance” ad Abu Dhabi, e dopo […]
Sembra un paradosso: porto il museo che dirigo al primo posto incontrastato al mondo per numero di visitatori, che sfiorano i 10 milioni annui, apro una nuova sede distaccata che permetterà di mostrare al pubblico a Lens tante opere prima relegate nei magazzini, perfeziono il progetto di una lucrosa “dependance” ad Abu Dhabi, e dopo tutto questo lascio la direzione? Ed invece pare proprio che questo accadrà al Louvre: lo storico presidente-direttore Henri Loyrette ha annunciato l’intenzione di ritirarsi ad aprile 2013, e per dare ancora più peso al suo passo ha comunicato la decisione al presidente della repubblica ed al ministro della cultura.
Quali sono le ragioni della scelta? Certo, Loyrette ha doppiato la soglia dei 60 anni, ma in una società ancora fortemente gerontocratica come quella europea questa non è certo un’età da pensione. Si avvia alla conclusione del suo quarto mandato, dirà qualcuno, e forse vuole tentare nuove esperienze: possibile, ma cosa andare a cercare, quando già si dirige il primo museo al mondo? E allora – riservando uno spazio a sempre possibili motivi personali – si aprirà di certo la corsa alla dietrologia. Il direttore ha notoriamente aperto le porte del Louvre all’arte contemporanea, con nomi come Cy Twombly, o Anselm Kiefer: scelta da molti apprezzata, ma che ha lasciato invece dubbi nei più puristi per la violazione dei sacri luoghi.
Ma c’è da scommettere che le quote degli allibratori si soffermeranno di più sul progetto del Louvre Abu Dhabi, che si aprirà nel 2015 nell’edificio disegnato da Jean Nouvel: bastano i petrodollari in arrivo nelle casse, a lenire la ferita di veder partire parte del secolare patrimonio verso il deserto?
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