La notte del 31 dicembre s’illumina d’arte e tecnologia. A Bologna un evento del Gruppo ON. Opere accese a mezzanotte, per cinque artisti che esplorano l’hi-tech
Di gruppi artistici, accomunati da un’estetica, una linea programmatica, addirittura un manifesto, non se ne vedono più come una volta. Incubatori di idee e di tendenze, qualche volta legati a nomi eccellenti. La storia dell’arte contemporanea italiana ne è costellata, ma oggi pare essere un fenomeno in declino. L’individualità prevale sul collettivismo? Oppure, più probabilmente, […]
Di gruppi artistici, accomunati da un’estetica, una linea programmatica, addirittura un manifesto, non se ne vedono più come una volta. Incubatori di idee e di tendenze, qualche volta legati a nomi eccellenti. La storia dell’arte contemporanea italiana ne è costellata, ma oggi pare essere un fenomeno in declino. L’individualità prevale sul collettivismo? Oppure, più probabilmente, scarseggiano quelle intuizioni fresche e nuove, che dovrebbero guidare la ricerca e orientare sodalizi?
Ogni tanto qualcosa fa capolino, nel sommerso di certi fermenti non troppo legati al mainstream. Qualcuno che ci prova. Come nel caso del Gruppo ON, nato circa un anno fa. Un nome che rimanda subito a un immaginario tecnologico. ON come un interruttore acceso, evocando lo switch del classico dispositivo elettrico. E in effetti il gruppo nasce per promuovere il dibattito tra artisti che progettano opere a partire dalle nuove tecnologie. Uno spazio di lavoro e di confronto in cui affinare nuovi medium, incoraggiando al contempo riflessioni intorno al rapporto tra estetica e tecnologia all’alba del terzo millennio. Campo certamente non nuovo, anzi. La sbornia dell’hi-tech nell’arte tiene banco da qualche decennio, precipitandoci tutti, fin da primissimi anni Zero, nell’inevitabile dimensione del virtuale e del digitale.
Ma quali orizzonti si profilano? Un nuovo umanesimo creativo incentrato sulla technè, che magari recuperi la centralità di una dimensione esistenziale e spirituale, è possibile? Se lo stanno chiedendo gli artisti di ON. Ovvero: Davide Coltro, inventore del quadro elettronico, presente con le sue opere i prestigiose collezioni nazionali ed internazionali (dallo Zkm di Karlshrue al Mart di Rovereto, dal VAF-Stiftung di Francoforte al Pecci di Prato); Nicola Evangelisti, tra i protagonisti della Light Art italiana, noto per le sue installazioni luminose inserite spesso in spazi pubblici; Alessandro Brighetti, impegnato in un percorso di contaminazione tra arti visive, fisica, biologia; Daniele Girardi, dal 2006 attivo a New York (con residenze all’ISCP) e a San Francisco, la cui ricerca si concentra sullo studio dell’immagine pittorica come traccia digitale; Vincenzo Marsiglia, interessato allo sviluppo di tecniche eterogenee, per una sperimentazione tra segno e icona. Nessuna new wave o avanguardia, ma quantomeno la voglia di fare squadra e muoversi in una direzione comune.
Il gruppo ON, la notte del 31 dicembre 2012, si dà appuntamento nello studio di Brighetti, a Bologna, per l’evento On al quadrato: accompagnati da un reading di poesia, i lavori dei cinque artisti saranno accesi a partire dalla mezzanotte. Un modo per “accogliere il nuovo anno col gesto simbolico di accendere le opere, gli spiriti, gli intelletti”.
– Helga Marsala
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