Si chiama Piccolo Caos, ma è un grande progetto d’arte partecipativa. A Cagliari sarà Marinella Senatore a lavorare con la comunità del quartiere di Sant’Elia
Piccolo Caos – Melodramma in 3 atti è il titolo del progetto, a cura di Connecting Culture, che rientra all’interno di Mondi Possibili – Re-Inventing the city, e mira a reinventare la città trasformandola in un laboratorio a cielo aperto dove, attraverso sperimentazione ibridazione, confluiranno i diversi linguaggi espressivi. È Marinella Senatore l’artista selezionata per […]
Piccolo Caos – Melodramma in 3 atti è il titolo del progetto, a cura di Connecting Culture, che rientra all’interno di Mondi Possibili – Re-Inventing the city, e mira a reinventare la città trasformandola in un laboratorio a cielo aperto dove, attraverso sperimentazione ibridazione, confluiranno i diversi linguaggi espressivi. È Marinella Senatore l’artista selezionata per la prima residenza d’artista dei Musei Civici di Cagliari, progetto di partecipazione pubblica e di integrazione culturale della città che coinvolgerà l’intera comunità del quartiere popolare di Sant’Elia e non solo.
Oltre mille cittadini saranno coinvolti nel progetto d’arte pubblica che punta alla valorizzazione del territorio di Sant’Elia, e si svolgerà tra febbraio e marzo del 2013 facendo capo per gli incontri alla location del Lazzaretto. Un video-sceneggiato sarà la finalità da raggiungere dopo un casting e un periodo di formazione e scambio di competenze e auto-formazione che vanno dalla danza alla regia, dalla sceneggiatura alla scenografia, dalla recitazione fino alle più piccole necessità, dal trucco alla sartoria, fino alla preparazione dei pasti. L’artista non è nuova a questo genere di progetti partecipativi: è infatti dal 2006 che coinvolge nei processi creativi migliaia di persone, come in ROSAS, opera lirica pensata per lo schermo che ha visto la partecipazione di oltre 20mila cittadini berlinesi.
Una troupe di non professionisti realizzerà riprese, suono, post produzione e regia insieme all’artista in una sorta di workshop aperto a chiunque desideri partecipare. Il tutto seguendo i racconti dei protagonisti su condizioni sociali ed emotive, su problemi quotidiani e drammi esistenziali di una comunità nota per il suo degrado. Ascoltate dal pubblico sulle scene del Teatro Massimo, le narrazioni saranno trasformate in sceneggiatura che, una volta pronta potrà essere messa in discussione ed eventualmente riscritta. Tutte le fasi del processo, con la strategia del coinvolgimento del pubblico, confluiranno in un video che testimonierà la realtà di Sant’Elia attraverso luoghi, personaggi e splendidi paesaggi marini.
– Roberta Vanali
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati