Storie di cappelli, piume e merletti. A Milano c’è Altalen, spazio creativo che celebra l’accessorio fashion. E alla pareti gli scatti di dieci fotografi: come mettersi in testa un po’ d’arte
Nafi De Luca è un fashion designer, specializzato nel disegno di cappelli; Elena Todros è una giornalista di moda. Insieme s’inventano un progetto e si industriano per realizzarlo: una sfida da condurre in due, una passione, un gioco, una professione. A Milano, nell’autunno del 2012, Nafi ed Elena inaugurano Altalen, spazio di ricerca, esposizione e […]
Nafi De Luca è un fashion designer, specializzato nel disegno di cappelli; Elena Todros è una giornalista di moda. Insieme s’inventano un progetto e si industriano per realizzarlo: una sfida da condurre in due, una passione, un gioco, una professione. A Milano, nell’autunno del 2012, Nafi ed Elena inaugurano Altalen, spazio di ricerca, esposizione e vendita, ma anche un luogo per eventi, aperto alle contaminazioni. Parola chiave: creatività. Concepito come showroom-laboratorio, Altalen è un piccolo tempio dell’accessorio, consacrato a un particolarissimo oggetto-icona: il cappello, per l’appunto. Dettaglio non essenziale (non ditelo alle lady d’Inghilterra!), ma che quando c’è fa la differenza. Il tocco di classe, la nota stravagante, cornice per il viso, sobria, romantica o estrosa. L’ornamento che personalizza il look e che qualche volta è giusto un oggetto funzionale, tra la bufera e il solleone.
Di cappelli ne trovate moltissimi, qui. A cui abbinare borse, guanti, sciarpe, scialli, gioielli, calze, persino maschere. Full shopping, cercando la cura del particolare. E niente viene risparmiato, in quanto a fantasia e ricercatezze: se vi piacciono piume, merletti, tessuti lavorati, pizzi retro, pietre preziose, sete, velluti e plissè, questo è il posto giusto. Vietato passare inosservati. I pezzi sono realizzati a mano, con materiali di alta qualità, scovati in giro per il mondo.
Ma a proposito di eventi collaterali, che accompagnano la presentazione delle creazioni moda, c’è una prima mostra, in corso fino al prossimo 24 dicembre, tutta dedicata alla fotografia. Fotografi che interpretano cappelli, com’era naturale che fosse. Dieci nomi, otto affermati professionisti e due emergenti: Mauro Balletti, Jacopo Benassi, Settimio Benedusi, Francesca Diani, Brigitte Niedermair, Marco Sanges, Lady Tarin, Silvia Tenenti, Toni Thorimbert, Titti Scotti. È Elena Todros ad aver dialogato con loro, nel corso di un anno, chiedendo che tirassero fuori alcune possibili visioni, a partire dal pretesto-cappello. Il materiale raccolto è diventato una collettiva: ogni scatto una storia a sé, un mondo privato, la sintesi di uno stile.
Presto, probabilmente, le immagini finiranno in un libro dedicato alle arti decorative. Un prossimo progetto, già in cantiere, da coltivare sotto il marchio Altalen.
– Helga Marsala
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