Centrale elettrica-centro d’arte accoppiata vincente? Ci prova La Térmica, a Malaga, che sfida la crisi spagnola debuttando con l’aura warholiana
Se la scaramanzia ha qualche valore, qui i presupposti sono tutti positivi: dopo il successo che ha fatto della Tate Modern di Londra – sorta sugli spazi di una ex centrale elettrica – il più visitato museo d’arte contemporanea al mondo, un nuovo centro d’arte che si lega, fin dal nome, ad una centrale, potrebbe […]
Se la scaramanzia ha qualche valore, qui i presupposti sono tutti positivi: dopo il successo che ha fatto della Tate Modern di Londra – sorta sugli spazi di una ex centrale elettrica – il più visitato museo d’arte contemporanea al mondo, un nuovo centro d’arte che si lega, fin dal nome, ad una centrale, potrebbe nascere sotto una buona stella. Così è per La Térmica, nuovo spazio polifunzionale inaugurato oggi, 18 gennaio, a Malaga, in Spagna: che appunto deve il nome – ma solo quello – alla centrale termica presente nella zona.
In precedenza era un centro civico: ora dedicato ad accogliere le più diverse forme d’arte, dalla musica dal vivo allo spettacolo, a tutta una gamma di attività in tutti i settori della cultura. Un progetto in controtendenza, nella Spagna dilaniata dalla crisi economica e dai vertiginosi tagli proprio alla cultura: ma che è stato perseguito come uno degli obbiettivi strategici della Diputación de Málaga, nell’ottica di ottimizzare nei 13mila metri quadrati attività ed iniziative prima dislocate su diverse aree. Debutto affidato alle arti visive, con la mostra Lady Warhol, opere del fotografo Christopher Makos, grande amico del creatore della Factory. Noi documentiamo il tutto con la fotogallery, e con un video di presentazione del nuovo centro…
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