L’OCA esce dal guscio: Barley Arts presenta il programma degli eventi per i primi mesi di attività alle Officine Creative Ansaldo. Nuovo spazio milanese, nato sull’onda lunga della “rivoluzione” di MACAO
Una grossa gabbia di tubolari e impalcature, scheletro imprescindibile per altrettanto necessari lavori di recupero dell’immobile. Un guscio, nemmeno tanto metaforico, da cui è pronto a nascere in via più che ufficiale il progetto OCA: a novembre l’aggiudicazione del bando con cui il Comune di Milano chiedeva contenuti per riempire le Officine Creative Ansaldo di zona Tortona, ora […]
Una grossa gabbia di tubolari e impalcature, scheletro imprescindibile per altrettanto necessari lavori di recupero dell’immobile. Un guscio, nemmeno tanto metaforico, da cui è pronto a nascere in via più che ufficiale il progetto OCA: a novembre l’aggiudicazione del bando con cui il Comune di Milano chiedeva contenuti per riempire le Officine Creative Ansaldo di zona Tortona, ora la presentazione dei primi mesi di attività. A gestire la faccenda, è noto, Barley Arts: impresa dello spettacolo su piazza da oltre trent’anni, tra i leader del settore quando si tratta di mettere in piedi concerti di un certo livello – un nome su tutti: Bruce Springsteen.
L’incarico non era stato esente da fastidi e mal di pancia, se è vero che la natura del bando e l’idea stessa di fare delle ex-officine una fabbrica di creatività era stata fortemente influenzata dalle urgenze ispirate dalla rivoluzione morbida di MACAO: l’avventura di OCA avrebbe dovuto essere palestra dove sviluppare “imprenditorialità giovanile”, cercando di fornire anche solo parziale risposta alle richieste di spazi e opportunità avanzate in modo disordinato dagli occupanti della Torre Galfa. Tra i professionisti della protesta e i professionisti e basta vincono naturalmente questi ultimi, con buona pace di quanti hanno sommessamente gridato al complotto sapendo che Claudio Trotta, patron della Barley Arts, ha sostenuto la corsa di Pisapia a Palazzo Marino come candidato nella lista di Milly Moratti.
Vecchie pretestuose polemiche, che non cancellano un dato di fatto: alla fine s’è trovata la quadratura del cerchio, ed OCA è pronta a partire. Un centinaio gli appuntamenti in cartellone da qui e fino alla metà di maggio: si parte il primo fine settimana di febbraio con MI Street Souls, rassegna che apre le porte all’universo urban-style. Lo spazio alle realtà associative e ai piccoli gruppi autogestiti, in effetti, c’è: previsti a più riprese stage e performance condotti da gruppi teatrali amatoriali, ma anche momenti di confronto tra giovani in cerca di emersione e professionisti già consolidati. Tra gli altri vale la pena segnarsi, ad aprile, Bla-Bla Milano Makers: censimento con cui Alessandro Mendini, con l’allestimento di Duilio Forte, tasta il polso alle realtà produttive che animano il sottobosco micro-imprenditoriale della città.
– Francesco Sala
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