Quentin Tarantino a Roma per l’anteprima di “Django Unchained”. E per il Premio alla Carriera del Festival del Film. Ma intanto negli Usa covano le polemiche…
Muller l’aveva detto e così è stato. Quentin Tarantino sarà a Roma per presentare il suo ultimo attesissimo film: Django Unchained. Con l’occasione il regista simbolo della cinefilia internazionale ritirerà il Premio alla carriera conferitogli dal settimo Festival Internazionale del Film di Roma. La storia è ambientata nel Sud degli Stati Uniti due anni prima […]
Muller l’aveva detto e così è stato. Quentin Tarantino sarà a Roma per presentare il suo ultimo attesissimo film: Django Unchained. Con l’occasione il regista simbolo della cinefilia internazionale ritirerà il Premio alla carriera conferitogli dal settimo Festival Internazionale del Film di Roma. La storia è ambientata nel Sud degli Stati Uniti due anni prima dello scoppio della Guerra Civile, e racconta di uno schiavo che prestando servigi ad un cacciatore di taglie, l’ex dentista Schulz, riesce a riconquistare la libertà. Aiutato dal suo salvatore si mette alla ricerca della moglie, venduta anni prima al mercato degli schiavi. Per salvare l’amata Django dovrà affrontare il gruppo di spietati schiavisti capeggiati da Calvin Candie. Il cast del film è impressionante: dal premio Oscar Jamie Foxx a Leonardo Di Caprio (prima join venture con Tarantino), da Christoph Waltz a Samuel L. Jackson. Se non fosse stato per presunti impegni lavorativi, sul set avrebbero dovuto esserci anche Joseph Gordon-Levitt, blasonatissimo interprete del momento, e Sacha Baron Cohen, troppo impegnato nella promozione del suo Dittatore.
Ma non mancano le note dolenti: sarà perché è in aria di Oscar, sarà l’invidia per un primo fine settimana da record al Box Office (oltre 60 milioni di dollari), sarà per il tema della schiavitù, ancora molto caldo e poco discusso negli States, il film ha alzato un polverone di polemiche. Ultimo in ordine temporale il battibecco tra Spike Lee e Antoine Fuqua (in Italia per il Capri Hollywood Film Festival): il più noto regista afroamericano avrebbe tacciato la pellicola di trattare il soggetto senza la necessaria serietà scatenando l’accanita difesa di Tarantino da parte di Fuqua.
Sui meriti del regista di Pulp Fiction tuttavia pochi avrebbero da ridire, e il Premio alla Carriera voluto da Muller mette un po’ tutti d’accordo. “Lo sguardo di Quentin Tarantino ha influenzato radicalmente l’immaginario degli ultimi vent’anni – ha spiegato il Direttore Artistico del Festival Internazionale del Film di Roma -. Tarantino è un cineasta profondamente americano e al tempo stesso molto europeo, per come ha stabilito con il cinema e la sua storia un rapporto tanto analitico quanto passionale. Ha portato avanti un progetto coerente di messa in scena, un disegno autoriale che si è arricchito tanto di sperimentazioni linguistiche che di un continuo gioco di rimandi cinefili. Ne sono scaturiti film vivi e vivaci all’estremo, che fanno esplodere i codici e le convenzioni dei generi ma sanno ogni volta essere spirito del loro tempo”.
La sera del 4 gennaio, in occasione dell’anteprima, Ennio Morricone, che insieme ad Elisa ha firmato uno dei brani della colonna sonora di Django, consegnerà il premio. L’uscita del film in Italia è prevista invece per il 17 gennaio.
– Federica Polidoro
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