Rem Koolhaas e i suoi Fundamentals. Presentata l’edizione 2014 della Biennale Architettura: per la prima volta padiglioni nazionali riuniti sul tema della “modernità”
Fundamentals. È questo il titolo scelto per la Mostra Internazionale di Architettura, annunciato dal curatore Rem Koolhaas. Una svolta epocale per la Biennale di Venezia, chiarisce il Presidente Paolo Baratta: per la prima volta si invitato i vari rappresentanti nazionali a ricercare insieme al curatore un unico tema specifico. Il titolo scelto rappresenta la chiave […]
Fundamentals. È questo il titolo scelto per la Mostra Internazionale di Architettura, annunciato dal curatore Rem Koolhaas. Una svolta epocale per la Biennale di Venezia, chiarisce il Presidente Paolo Baratta: per la prima volta si invitato i vari rappresentanti nazionali a ricercare insieme al curatore un unico tema specifico. Il titolo scelto rappresenta la chiave di lettura di una rassegna che a partire da questa edizione cambierà nella forma e nella natura: la durata di 6 mesi e l’attività continua di workshop, laboratori e seminari, configura questa edizione come una mostra-attiva, in cui la ricerca del curatore verrà estesa e coinvolgerà la stessa struttura espositiva della Biennale.
La mostra Absorbing modernity, 1914 – 2014 indagherà il tema della modernità a partire da una data, il 1914, che segna un punto di inizio di alcune tendenze che andranno poi a comporre quel fenomeno che oggi viene chiamato globalizzazione. Un tentativo di ricostruzione delle origini della modernità che sviluppa anche un nuovo approccio espositivo: la tradizionale mostra del curatore prevista nel Palazzo delle Esposizioni sarà infatti un’occasione per tentare di costruire una storia universale dell’architettura attraverso i suoi elementi fondamentali, un’enciclopedia degli stili e delle trasformazioni che si sono susseguiti nel corso del tempo, comprendendo in questo senso le tecnologie e gli strumenti che hanno permesso lo svilupparsi di nuove dimensioni e possibilità architettoniche.
L’Arsenale ospiterà una ricognizione sullo stato dell’architettura in Italia, mentre invece i vari padiglioni nazionali sono invitati ad analizzare la recezione del moderno e le influenze che nell’arco di 100 anni hanno – nazione per nazione – alimentato quell’aspetto dialettico che è fatto di identità locali e tendenze internazionali. Il lavoro che Rem Koohlaas si troverà ad affrontare si annuncia intenso e lungo. Vedremo come i vari rappresentanti nazionali risponderanno alla sfida lanciata dalla sua ricerca.
– Tommaso Zanini
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