Si chiama NaturaDentro, la mette in scena a Roma la compagnia O Thiasos TeatroNatura. È un cantiere dove il teatro fa incontrare arte, natura, discipline e culture diverse
“Si tratta di un esperimento tra persone che hanno condiviso tratti di ricerca. Abbiamo incontrato Tommaso Spazzini, l’artista visivo che espone le sue Radici, quando partecipò a un progetto affidatoci dall’Università La Sapienza. Da allora Tommaso segue i nostri laboratori, ed è la prima volta che proviamo a far dialogare pubblicamente il nostro lavoro con […]
“Si tratta di un esperimento tra persone che hanno condiviso tratti di ricerca. Abbiamo incontrato Tommaso Spazzini, l’artista visivo che espone le sue Radici, quando partecipò a un progetto affidatoci dall’Università La Sapienza. Da allora Tommaso segue i nostri laboratori, ed è la prima volta che proviamo a far dialogare pubblicamente il nostro lavoro con le sue opere”. Così Sista Bramini, anima del gruppo teatrale romano O Thiasos TeatroNatura, presenta il progetto NaturaDentro, che trasforma la Sala CantieriScalzi di Roma, sede e sala prove della compagnia, in un vero e proprio cantiere a porte aperte. Un luogo di incontro e scambio fra arte, natura, discipline e culture diverse: il teatro dialoga con le arti visive, la narrazione, la poesia, il canto, la musica, l’antropologia e la scienza. Dove la sfida è portare dentro a una sala il fruscio delle fronde di un bosco, il contatto a piedi nudi con i sassi di un fiume, il tempestoso oceano del Nord.
L’occasione è il prossimo appuntamento di NaturaDentro, venerdì 18 gennaio, con la performance a più voci Radici, tempo e mito, una serata di narrazione, canti e musica con Sista Bramini, Camilla Dell’Agnola, Veronica Pavani, Carla Taglietti e Valentina Turrini, in dialogo con le opere d’arte di Tindar e le storie di Fabrizio Magnani che presenta il libro I custodi del tempo. Archivi, storie, memorie del Pays Dogon (Mali).
“Fabrizio Magnani, ricercatore e antropologo visuale con una lunga ricerca sul campo, in Africa, sui Dogon – prosegue la Bramini -, ha ripreso varie volte il nostro lavoro, specialmente durante le prove o il montaggio di uno spettacolo in un nuovo luogo naturale, o durante le sessioni di ricerca chiuse al pubblico. Noi di O Thiasos abbiamo letto il suo libro e le narrazioni mitiche che contiene, e ciascuna proverà a rispondere a quelle sollecitazioni con un breve racconto, un canto, una azione fisica”.
– Michele Pascarella
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