A tavola con Cattelan e Duchamp. Solo per gioco, naturalmente. Enrico Morsiani s’inventa le cene d’artista, ispirate a grandi nomi del ‘900. Ricette gustose, ma soprattutto molto creative

Arte e cibo, liaison che piace e seduce. Cene d’artista, design food, performance a tema culinario, occasioni conviviali per autofinanziamenti in chiave crowfunding, esperimenti curatoriali per soddisfare il palato ma anche l’intelletto. Ce n’è, letteralmente, per tutti i gusti. Un’iniziativa fresca fresca, in tal senso, è quella di Duchamp Chef, appena sfornata da Enrico Morsiani, […]

Arte e cibo, liaison che piace e seduce. Cene d’artista, design food, performance a tema culinario, occasioni conviviali per autofinanziamenti in chiave crowfunding, esperimenti curatoriali per soddisfare il palato ma anche l’intelletto. Ce n’è, letteralmente, per tutti i gusti. Un’iniziativa fresca fresca, in tal senso, è quella di Duchamp Chef, appena sfornata da Enrico Morsiani, un po’ progetto d’artista, un po’ momento di riflessione. L’idea è semplice e divertente, la pratica piuttosto antica: pensare a dei piatti che restituiscano, nella loro essenza formale e concettuale, caratteristiche e identità di un artista. Per i Futuristi anche una cena diventava strumento ludico per quella euforica battaglia contro il conformismo borghese e l’assuefazione al banale: il Manifesto della cucina futurista spingeva verso sapori nuovi, sperimentali, esotici, con tanto di eliminazione di forchetta e coltello, e introduzione di cibi leggeri, veloci, cangianti. Straordinaria maniera di declinare una filosofia estetica ed esistenziale, spostandosi dai fornelli al desco.

Cucina Futurista

Cucina Futurista

Morsiani pare giocare con queste vigorose memorie, decidendo di tramutare una semplice cena in una immersione godereccia tra pagine di storia dell’arte. Ricette pensate ispirandosi all’avventura creativa di grandi maestri del ‘900 o di super big del presente  – da Marcel Duchamp a Marina Abramovic, da Jackson Pollock a Santiago Sierra, da Alighiero Boetti a Ai Weiwei… – senza trascurare modalità di consumazione dei cibi e tipo di location. Tutto, sempre, secondo il fil rouge scelto per la serata, oltre facili convenzioni. Ci si potrebbe così  ritrovare a una cena in un parco pubblico, in un ufficio, in una palestra o in uno spazio privato che dischiude atmosfere e significati speciali.
Il menu? Antipasto, primo, secondo, dolce, fino al 28 febbraio al prezzo promozionale  di 20 euro (le bevande si pagano a parte, ma  anche quelle sono pensate ad hoc). Così, giusto per farsi un’idea, potrebbero avvicendarsi sul tavolo piatti come il Weiwei Cola, con ricotta, acciughe, cannella e un ingrediente segreto, o come l’energico Hirst Breakfast, a base d’uovo; o ancora il romantico Tracy Love, risotto al Melisseo con petali di rosa e aceto balsamico; oppure, per un secondo sostanzioso si potrebbe optare per il cattelaniano Furia don’t surf, filetto di cavallo con salsa nera, mix di 10 ingredienti all black. E per chiudere in dolcezza, la speciale crema al caramello battezzata Koons Strudel.
Per adesso gli eventi si svolgono solo tra Bologna, Faenza e Imola: basta chiamare, prenotarsi e decidere insieme all’artista luogo e concept. E a tavola, manco a dirlo, si chiacchiera d’arte contemporanea…

– Helga Marsala

info e prenotazioni: [email protected]
http://ducchef.blogspot.it/

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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