Formula italiana, portata europea. Il Como Contemporary Contest si associa al network della JCE: a vincere sarà soltanto uno, in sei vengono selezionati per partecipare alla biennale europea dei giovani artisti
Quel ramo del lago di Como tracima verso l’Europa: per un abbraccio ideale che, nel nome dell’arte giovane, avvicina l’Italia ad altri nove partner continentali. Novità in vista per la quinta edizione di Co.Co.Co, ironico acronimo che cela, nel riferimento al precariato, il Como Contemporary Contest: gara per artisti under35 che mette in palio, da […]
Quel ramo del lago di Como tracima verso l’Europa: per un abbraccio ideale che, nel nome dell’arte giovane, avvicina l’Italia ad altri nove partner continentali. Novità in vista per la quinta edizione di Co.Co.Co, ironico acronimo che cela, nel riferimento al precariato, il Como Contemporary Contest: gara per artisti under35 che mette in palio, da sempre, una personale nella città lombarda e un assegno da duemila euro; e che da quest’anno si arricchisce di un bonus decisamente intrigante. Tra i venti finalisti vengono infatti pescati sei nomi chiamati a rappresentare l’Italia nella prossima tappa dell’appuntamento con il network della Jeune Création Européenne: biennale itinerante che toccherà una dopo l’altra – oltre Como, ovviamente – Salisburgo, Maastricht, Amburgo, Figueras e Bratislava; l’ungherese Pécs, la lituana Klaipeda, la francese Montrouge e, in Portogallo, Amarante. Un’opera ad artista, per due anni, a spasso per l’Europa: il carrozzone si mette in moto nel 2013 e chiude il giro nel 2015.
A dividere il grano dalla pula una commissione composta dalla direttrice dal MAGA di Gallarate Emma Zanella, dai curatori Ivan Quaroni e Roberto Borghi; da Daniele Palazzoli della milanese Galleria Blu e da Luigi Ratlif, segretario del GAI. Non c’è limite alla fantasia, vale qualsiasi linguaggio espressivo: a vincere Co.Co.Co. nel 2012 sono state le foto di Massimiliano Gatti, l’anno precedente era toccato ai collage illustrati di Alice Colombo; prima ancora ad una installazione di Valentina Perazzini, alle matite di Aura Zecchini e ai temi pop di Davide Zucco. Vale tutto, insomma: agguerrita la concorrenza (ogni anno si stimano sulle 400 iscrizioni), ma considerato che, tra l’altro, non c’è tassa di iscrizione… perché non provarci? Avete tempo fino all’11 aprile: fatevi sotto!
– Francesco Sala
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