Il grande archivio della memoria del Teatro India. A Roma torna “Art you lost?”, una riflessione corale sul tema della perdita. Migliaia di oggetti, segni, parole. Per ritrovarsi, raccontandosi
1800 ritratti fotografici, 600 sms, 600 racconti di momenti di vita passata, 600 consigli dati a se stessi, qui disattesi, lì rispettati, 2000 tracce lasciate su una mappa di Roma; e ancora 600 firme, 600 storie, 600 oggetti. Sono questi i numeri, impressionanti, di Art you lost?, un progetto corale ospitato per il secondo anno di fila dal teatro India di Roma. I protagonisti? […]
1800 ritratti fotografici, 600 sms, 600 racconti di momenti di vita passata, 600 consigli dati a se stessi, qui disattesi, lì rispettati, 2000 tracce lasciate su una mappa di Roma; e ancora 600 firme, 600 storie, 600 oggetti. Sono questi i numeri, impressionanti, di Art you lost?, un progetto corale ospitato per il secondo anno di fila dal teatro India di Roma. I protagonisti? Donne e uomini tra i 13 e i 99 anni. Tanti, tantissimi. Un fiume di spettatori-autori, gente comune che ha risposto a una open call, lasciando proprie tracce biografiche sul tema della perdita. Sostanzialmente un’operazione di indagine e di archiviazione, passando in rassegna, collezionando, classificando, rielaborando e poi condividendo una enorme quantità di frammenti, arrivati dal privato di centinaia di esistenze anonime. Ne viene fuori un’installazione che copre i 1000 metri quadrati del Teatro, unico ambiente da attraversare in lungo e in largo, giocando ad annullare le coordinate spazio-temporali.
Sorta di cartografia della memoria, l’opera si costituisce nella forma di un racconto vivo, plurale, pulsante, nostalgico, partecipato. Città umanissima, fisica e insieme immateriale: un luogo in cui perdersi per ritrovarsi, nei mille pezzetti di sé recuperati e nel gusto di rimettersi in gioco, sul piano del ricordo e dell’identità.
Art you lost? è stato realizzato nell’ambito di PERDUTAMENTE. Variazioni, incidenti, distrazioni, teorie sul tema della perdita, progetto inedito di residenza creativa, condiviso da 18 compagnie della scena romana contemporanea, invitate nell’autunno del 2012 dal Direttore del Teatro di Roma, Gabriele Lavia. Nella serata d’apertura (16 febbraio 2013) e in quella di chiusura (23 febbraio), a rapportarsi con il grande archivio collettivo ci saranno anche video, installazioni sonore e interventi coreografici di artisti come Chiara Fazi, Masbedo, Quiet Ensemble, Gianluca Ruggeri, Sonus Loci, Mk, MP5.
– Helga Marsala
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