Madrid Updates: un nuovo focus geografico per la 32° edizione di ARCO. È la Turchia il paese ospite, con un solo-project di Kutlug Ataman e una selezione di gallerie
E dopo l’Olanda del focus della scorsa edizione, quest’anno ARCO punta di nuovo su un paese emergente. Gli ultimi dieci anni sono stati un periodo vertiginoso per l’arte contemporanea in Turchia. Una rete di complessi fattori sociali, culturali ed economici ha creato le condizioni necessarie per lo sviluppo di un sistema artistico dinamico e fertile. […]
E dopo l’Olanda del focus della scorsa edizione, quest’anno ARCO punta di nuovo su un paese emergente. Gli ultimi dieci anni sono stati un periodo vertiginoso per l’arte contemporanea in Turchia. Una rete di complessi fattori sociali, culturali ed economici ha creato le condizioni necessarie per lo sviluppo di un sistema artistico dinamico e fertile. Tutte le gallerie selezionate sono di base a Istanbul: un dato che fa riflettere su come oggi sia impossibile per le gallerie turche esistere al di fuori di questo contesto. La nuova classe media, afferente a un target più globalizzato, fa infatti riferimento non nella capitale, Ankara, bensì a Istanbul, porta tra oriente ed occidente.
In un grande spazio alla fine del padiglione 10, trova posto l’opera Mesopotamian Dramaturgies / Mayhem di Kutluğ Ataman (Istanbul, 1961), parte di una grande progetto in progress iniziato nel 2009, nella città di Erzincan, nella Turchia orientale. Un’installazione tridimensionale multi-schermo,che esplora carattere, natura e dinamiche dell’acqua, tra fluidità, instabilità, evoluzione, impalpabilità: piscine elettriche o video cascate, come metafora della dialettica che regola il continuo mutare nella natura, della storia, della società. Con un preciso riferimento alle recenti turbolenze politiche esplose nel mondo arabo.
Le dieci gallerie selezionate per Arco, insieme al solo-project di Ataman, portano la firma della curatrice Laura Fresko e del critico, saggista e docente Vasif Kortun, figura chiave per l’art system turco, che ha contribuito fortemente a tracciare la linea delle tendenze e delle influenze che stanno oggi animando il mercato artistico di Instabul.
Sbirciando tra gli stand, la Galleria Pilot porta uno dei maggiori esponenti curdi della scena contemporanea, Yusuful Sevincli, mentre la Galleria x-ist presenta una selezione di sole artiste, a sottolineare il peso della differenza di genere in terra islamica. Una selezione di lavori provenienti dall’ambiente specificamente microasiatico è invece quella offerta dalla Galleria Rodeo.
– Enrichetta Cardinale Ciccotti
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