Restaurare la storia. A Firenze l’Opificio delle Pietre Dure avvia gli interventi sulla Porta Nord del Battistero, capolavoro del Ghiberti: qui ci sono le prime immagini
Fra polemiche più o meni strumentali sempre in agguato, uno degli ambiti nei quali Firenze sicuramente si distingue a livello nazionale e non solo è l’attenzione alla conservazione dei propri tanti capolavori. Eccellenza del resto sancita dalla presenza in città di uno dei migliori istituti di conservazione al mondo, l’Opificio delle Pietre Dure. Gli esempi […]
Fra polemiche più o meni strumentali sempre in agguato, uno degli ambiti nei quali Firenze sicuramente si distingue a livello nazionale e non solo è l’attenzione alla conservazione dei propri tanti capolavori. Eccellenza del resto sancita dalla presenza in città di uno dei migliori istituti di conservazione al mondo, l’Opificio delle Pietre Dure. Gli esempi sono tanti, ultimamente concentrati su quella gemma che è il Battistero. Ora, dopo il restauro della Porta del Paradiso è la volta della Porta Nord, anche questa come la precedente eseguita da Lorenzo Ghiberti. Realizzata tra il 1402 e il 1424, la porta è in bronzo e probabilmente oro, e pesa 8 tonnellate per un altezza di 5 metri e larghezza di 3.
Un’opera al centro della storia dell’arte, in quanto “teatro” del concorso che vide appunto il successo di Ghiberti su Filippo Brunelleschi, concorso al quale tanta storiografia assegna il simbolo dell’inizio del Rinascimento. Eseguito proprio dall’Opificio delle Pietre Dure, l’intervento è reso possibile dall’Opera di Santa Maria del Fiore e dalla Guild of the Dome Association: in questi giorni è iniziata una prima pulitura, e noi abbiamo a disposizione le prime immagini…
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