Sfottendo l’arte contemporanea, per una pubblicità Wind. Aldo, Giovanni e Giacomo nei panni dell’artista, l’assistente e il curatore. E la crosta è subito un capolavoro!
Irresistibili. Tanto demenziali quanto contagiosi. Sono i nuovi spot per Wind Infostrada, confezionati dalla premiata ditta Aldo, Giovanni e Giacomo. Che stavolta, per la réclame della nota azienda di telefonia e Internet, si sono appellati nientepopodimeno che all’arte contemporanea. Prendendo di mira vizi, vezzi, tic e cliché di un mondo che, diciamocelo, ai giochini satirici si […]
Irresistibili. Tanto demenziali quanto contagiosi. Sono i nuovi spot per Wind Infostrada, confezionati dalla premiata ditta Aldo, Giovanni e Giacomo. Che stavolta, per la réclame della nota azienda di telefonia e Internet, si sono appellati nientepopodimeno che all’arte contemporanea. Prendendo di mira vizi, vezzi, tic e cliché di un mondo che, diciamocelo, ai giochini satirici si presta facilmente.
Così, mentre l’ispiratissimo scultore francese, agghindato con classico basco e picassiana t-shirt a righe, è tutto preso dalle rifiniture della sua nuova, cattelaniana creatura, irrompe nella stanza il critico criticone: folgorato da una catasta di sedie usate come trespolo, il fine intellettuale le scambia per un’opera e va subito in visibilio. Manco fosse la più straordinaria delle accumulazioni new-dada. E l’imbratta-tele, ai suoi occhi, si tramuta in genio, d’emblée.
Altro video, altro spot, stesso artista goffo, coadiuvato da assistente ancor più goffo: dipinto pseudo-cubista quasi ultimato, steso al pavimento alla maniera di Pollock, su cui si rovesciano, malauguratamente, tre maxi barattoli di colore: al grido disperato del pittore, paralizzato dinanzi alla tela offesa – “voglio movive!” – fa eco l’urlo del solito curatore, entrato in quell’istante: “Capolavoro!”… Dripping d’eccellenza: visione mistica e una mostra subito in calendario. Da organizzare al volo tramite Adsl, naturalmente.
Evocando le intuizioni memorabili di Alberto Sordi, il trio sforna un po’ di questi sketch azzeccatissimi, sul filone delle mitiche “Vacanze intelligenti”. E noi, nell’attesa di vederne arrivare altri, ci godiamo una dose di sano sfottò. Perché se l’arte è una cosa seria, ancor più seria è la tentazione di dissacrarla. Anche solo con uno spot commerciale.
– Helga Marsala
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