Si chiama Clou ed è una nuova galleria siciliana. Nel cuore del barocco ragusano, uno spazio che guarda al contemporaneo. Mostre, ma non solo. Al via un ciclo di talk sull’editoria di settore
L’arte contemporanea non è una novità, per quest’area della Sicilia. Tra le (pochissime) gallerie siciliane che fanno ricerca, con una presenza costante nel circuito nazionale, la modicana Laveronica di Corrado Gugliotta ha conquistato alla svelta prestigio e molti attestai di stima; e a Ragusa Ibla, qualche anno fa, c’era Piac, delizioso white cube che promosse […]
L’arte contemporanea non è una novità, per quest’area della Sicilia. Tra le (pochissime) gallerie siciliane che fanno ricerca, con una presenza costante nel circuito nazionale, la modicana Laveronica di Corrado Gugliotta ha conquistato alla svelta prestigio e molti attestai di stima; e a Ragusa Ibla, qualche anno fa, c’era Piac, delizioso white cube che promosse nomi di pregio, da Christiane Löhr a Sergio Braviario, e che però chiuse presto, forse scoraggiato dalla asperità proprie di un territorio così periferico.
Oggi, sempre a Ragusa, una nuova realtà cattura su di sé l’attenzione del micro sistema siculo, nella speranza di conquistare una buona visibilità anche oltre i confini dell’isola. Un nome piccolo, che resta. Clou inaugurava la sua prima mostra lo scorso 22 dicembre, una collettiva passata un po’ in sordina, nell’attesa di scaldare i motori. “Portrait X”, curata dal direttore artistico Francesco Lucifora, ha messo insieme i lavori di Rosario Antoci, Nikos Arvanitis, Alessandro Bulgini, Gianluca Capozzi, Gaetano Longo, Giacomo Rizzo, Oriana Tabacco, Manlio Sacco, Zafos Xagoraris e Alice Souma . Fil rouge è il tema, antico e sempre seducente, del ritratto. Un mix di pittura, installazione, fotografia, scultura, per cercare risposte – mai definitive – a domande sempre urgenti: cosa significa oggi misurarsi con la rappresentazione? Dove finisce la mimesi e dove comincia l’astrazione? Che equilibrio c’è tra distanza e prossimità? Quali dinamiche tra deflagrazione dell’icona e costruzione del soggetto? Dove ha origine l’oggetto e dove si arresta lo sguardo, e cosa si produce lungo lo spazio-tempo che li unisce e li separa?
Finissage fissato per il 2 febbraio, ultima occasione per godersi la mostra, approfittando anche per prendere parte al primo appuntamento di “Press Edit”, serie di talk dedicati all’editoria di settore. Si parte con Sicilia e Donna, Tribe Art e Le Fate, riviste siciliane che si occupano di arte, cultura e società. Ma il calendario, ancora in via di definizione, punta a coinvolgere anche blog e testate nazionali.
Clou nasce per volere di Antonio Di Pasquale, giovane avvocato con la passione per l’arte contemporanea, che decide di misurarsi con una bella sfida: stimolare il collezionismo sul territorio e promuovere il lavoro artisti locali e internazionali, provando a puntare su un curatoriale e progettuale. Non a caso, Clou si definisce anche “circolo d’arte contemporanea”, rievocando quella tradizione ragusana degli storici circoli cittadini, dediti alla pratica della conversazione su temi culturali. Un luogo per incentivare il mercato, dunque, ma anche un laboratorio di idee e uno spazio di dibattito: un po’ salotto, un po’ galleria, un po’prject space.
– Helga Marsala
“Press Edit”, talk
2 febbraio 2013, ore 19
Galleria Clou, Piazza San Giovanni, Ragusa, ore 19
Contatti: +39 3311221448
www.galleriaclou.it
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