Vent’anni di Teatri di Vita. Celebrazioni in grande stile a Bologna, ora arriva il grande regista tedesco Thomas Ostermeier
Sono passati vent’anni da quando una rassegna, dall’emblematico titolo Schegge di gioventù, avviò l’esistenza del pasoliniano Teatri di Vita, a Bologna. L’anniversario è festeggiato alla grande, in barba a tutti i tipi di crisi che attraversiamo, come spiega la direzione artistica: “Abbiamo deciso di regalare al pubblico alcuni pezzi del teatro e della danza tra […]
Sono passati vent’anni da quando una rassegna, dall’emblematico titolo Schegge di gioventù, avviò l’esistenza del pasoliniano Teatri di Vita, a Bologna. L’anniversario è festeggiato alla grande, in barba a tutti i tipi di crisi che attraversiamo, come spiega la direzione artistica: “Abbiamo deciso di regalare al pubblico alcuni pezzi del teatro e della danza tra i più sorprendenti e stimolanti del panorama internazionale. Non potremmo permetterceli. Questo è meglio chiarirlo fin d’ora. Non con le risorse con cui facciamo i conti. Ma dobbiamo permetterceli come operatori e come cittadini”. La stagione, felicemente inaugurata da Giuliano Scabia con l’evocativo Canti del guardare lontano, ha finora accolto, fra gli altri, Giorgio Rossi, Saverio La Ruina, Emma Dante, Daria Deflorian, ricci/forte, Roberto Latini e Raimund Hoghe. È ora la volta di uno dei più grandi e riconosciuti maestri del teatro europeo contemporaneo, Thomas Ostermeier, celebre per i lavori visionari accomunati da crudezza realistica e surreale ferocia.
Del regista tedesco, dal 1999 co-direttore artistico (assieme alla coreografa Sasha Waltz) della Schaubühne di Berlino, e nel 2011 vincitore del Leone d’Oro alla Biennale Teatro di Venezia, Teatri di Vita presenta, il 18 e 19 febbraio, lo spettacolo Susn. Il testo dello scrittore bavarese Herbert Achternbusch racconta la vita di Susn, una donna schiacciata fra aspirazioni personali e un mondo circostante a cui cerca (invano) di ribellarsi, nel tempo che passa dall’essere una teenager piena di speranze al diventare una persona matura costretta alla resa. Susn racconta cinque storie di donne in momenti diversi della vita, oppure cinque momenti diversi della vita della stessa donna.
Ostermeier, di cui è nota l’abilità nel dirigere gli attori (in un’intervista rilasciata a Fabiana Campanella ha commentato: “ho sempre avuto l’impressione che il critico pensi che il regista sia qualcuno che a casa legge il testo, se ne fa una propria interpretazione, e poi la mette in scena come per esercitare la visione. Ma non è per niente la mia idea di lavoro, che è invece assolutamente dipendente dagli attori […] credo che gli attori siano degli artisti esattamente come gli autori e gli scrittori, quindi, come tutti i grandi artisti, trovano nella propria vita la più grande fonte di ispirazione”), in questo spettacolo ha lavorato con Brigitte Hobmeier, nel ruolo della protagonista, per l’occasione affiancata da Edmund Telgenkämper.
– Michele Pascarella
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