Al via a Roma gli interventi sulla Piramide Cestia. Ma ci voleva lo sponsor giapponese, per vedere un cantiere di restauro comunicato e allestito come si deve…
Un buon auspicio per il Colosseo, il cui cantiere di restauro è finalmente in dirittura di partenza. Intanto analizziamo l’altro cantiere di restauro aperto grazie al generoso contributo di un mecenate. E se all’Anfiteatro Flavio c’è Diego Della Valle e la sua Tod’s, per la Piramide Cestia c’è Yuzo Yagi, businessman del Sol Levante proprietario […]
Un buon auspicio per il Colosseo, il cui cantiere di restauro è finalmente in dirittura di partenza. Intanto analizziamo l’altro cantiere di restauro aperto grazie al generoso contributo di un mecenate. E se all’Anfiteatro Flavio c’è Diego Della Valle e la sua Tod’s, per la Piramide Cestia c’è Yuzo Yagi, businessman del Sol Levante proprietario dell’azienda tessile Yagi Tshusho. Ed è subito cantiere di qualità. Attorno ai nostri “lavori in corso” infatti, troppo spesso sembra di essere lontani dall’Europa e in qualche paese in via di sviluppo; il restauro della Piramide Cestia sta per fortuna andando in altra direzione: il cantiere, relativamente piccolo specie se paragonato al Colosseo, è davvero ben “arredato”, e tutte le palizzate circostanti sono state utilizzate non per lasciare spazio alle solite affissioni abusive, bensì per diffondere informazioni di interesse generale sul monumento e sull’andamento dei lavori. Il tutto, udite udite, con una grafica ben congegnata e di qualità. Un caso più unico che raro, purtroppo.
L’intervento, a livello di comunicazione, è stato articolato in quattro parti come quattro sono i lati della piramide: il lato scientifico, mistico, storico e segreto della Piramide. Ciascuno spiegato dai pannelli informativi e riportato sulle impalcature in un ampio podio sopraelevato. D’altronde è normale che sia così: l’imprenditore offre un milione di euro per ricavare prestigio dalla sponsorizzazione, è ovvio quindi che il cantiere di restauro debba essere il più usabile e di qualità possibile. Un ulteriore motivo per rafforzare il rapporto tra pubblico e privato senza inutili tabu e senza paure: ne guadagna anche l’estetica dei cantieri.
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