Arte e Scienza per il Messico alla Biennale Arte 2013. Padiglione affidato ad Ariel Guzik, artista che indaga il linguaggio della natura con il suono e le onde elettromagnetiche
Un paio di settimane fa il nuovo presidente messicano del Consiglio Nazionale per la Cultura e le Arti, Rafael Tovar y de Teresa, aveva sconcertato il pubblico culturale del paese mettendo in dubbio la partecipazione del Messico alla Biennale Arte di Venezia. In particolare ad essere in dubbio era la convenienza economica di confermare il […]
Un paio di settimane fa il nuovo presidente messicano del Consiglio Nazionale per la Cultura e le Arti, Rafael Tovar y de Teresa, aveva sconcertato il pubblico culturale del paese mettendo in dubbio la partecipazione del Messico alla Biennale Arte di Venezia. In particolare ad essere in dubbio era la convenienza economica di confermare il compromesso firmato dalla precedente amministrazione, quello cioè di restaurare la Chiesa di San Lorenzo ed in cambio poterla utilizzare per nove anni come padiglione messicano per le Biennali d’Arte e d’Architettura. Poi i contrasti devono aver trovato una soluzione, e l’Istituto Nazionale di Belle Arti ha comunicato che il Messico parteciperà alla 55ª Biennale d’Arti Visive proprio nella nuova sede – già utilizzata per la Biennale Architettura – presentando Cordiox, un’installazione sonora di Ariel Guzik.
Il poliedrico artista si è fatto conoscere per i suoi curiosi strumenti musicali e per le originali investigazioni artistico-scientifiche, performances e interazioni con il pubblico: e per essere l’artista che ha organizzato concerti per piante e per balene! Tutti i suoi progetti si interessano al linguaggio della natura, che “visualizza” giocando con il suono e le onde elettromagnetiche. La sua proposta sicuramente riuscirà a dialogare anche con la chiesa del VI secolo e con il pubblico della biennale veneziana 2013. La curatrice messicana Itala Schmelz descrive Codiox come una macchina-strumento di forma cilindrica, di quattro metri d’altezza, che darà origine a un suono armonico trasformando l’energia, la statica o il movimento all’interno dell’ambiente in informazione, da invisibile a sonora.
Guzik (Città del Messico, 1960) è un pioniere di molte ricerche fisico-acustiche che si stanno sempre più diffondendo in America Latina, e il progetto selezionato per la Biennale rappresenta bene le correnti interdisciplinari (o indisciplinate) che stanno rigenerando l’arte contemporanea d’oltreoceano. Malgrado non sia una proposta così dichiaratamente critica come le ultime presentazioni del Padiglione messicano che, seppur in sordina, avevano creato molteplici problematiche.
– Romina Viggiano
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